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giovedì 25 gennaio 2018

Le pentole per la tintura naturale: le proprietà viranti dei metalli

Queste stupende pentole di rame me le ha regalate un amico di mamma. Le aveva in cantina da chissà quanto tempo, inutilizzate.
È un dono prezioso perché sono utilissime nella tintura: la pentola infatti può essere un valido strumento per modificare i colori senza dover ricorrere a viranti nocivi per noi o per l'ambiente.
Questo è il metodo che uso, sfruttando le proprietà naturali dei metalli che reagiscono con i pigmenti, e che insegno nei miei corsi. Per imparare scrivimi e prenota il tuo posto, sarò felice di insegnartelo nelle prossime date 😊


lunedì 15 gennaio 2018

Tingi con le piante: il mio corso di tintura naturale

Sabato c'è stato il mio corso di tintura, ho scattato qualche foto per darti un'idea di cosa si fa, in preparazione delle prossime date che sto organizzando.

La prima parte è una chiacchierata sulla storia della tintura, sul perchè tingere con le piante e sugli aspetti tecnici preliminari: un po' di chimica divertente con le cartine di tornasole per vedere come cambiano i colori aggiungendo semplici sostanze come aceto o bicarbonato.



Parliamo degli strumenti - semplici attrezzature di cucina - , del tipo di pentola da usare per ottenere vari effetti, delle sostanze che possiamo aggiungere, dei tempi e delle dosi. E, naturalmente, delle piante!


Passiamo poi alla pratica: ognuno ha a disposizione una postazione con fornello, pentola, cucchiaio, guanti, mordenti e lana per tingere una matssa che poi si porterà a casa. Scegliamo la pianta e il colore da fare e partiamo! 


Le mie allieve questo sabato hanno tinto con il cavolo rosso, la cipolla di Tropea e la cipolla dorata, il melograno. Le piante usate variano a seconda della stagione :) 



Mentre la lana si tinge rispondo a tutte le domande e i dubbi, nel frattempo ci prendiamo una tisana o un caffè. Intanto mescoliamo le pentole e teniamo d'occhio il colore che si va formando sulle matasse. In questa fase spiego tutti i dettagli passo passo per poter ripetere a casa la tintura con altre piante e su altri tessuti.

Al termine sciacquiamo la lana e ammiriamo il risultato!


Sto valutando le richieste di corsi in varie province, scrivimi se vuoi avere il mio corso nella tua città e hai una location da propormi!
La prossima data sarà ancora a Inverigo (CO) presso la scuola di musica "i.Music": il corso dura 4 ore e costa 55€ a persona, materiali inclusi; si terrà a metà febbraio, di sabato; seguimi per conoscere la data esatta e scrivimi se vuoi prenotarti, ci sono solo 4 posti disponibili.

Contattami qui :
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venerdì 5 gennaio 2018

Mediterraneo d'inverno: il mirto

Mi piace coinvolgere amici, parenti e vicini nella raccolta delle piante tintorie: un po' perchè non ho spazio per tutte quelle che vorrei, un po' perchè come sai per alcune tinture uso scarti dell'orto (bucce di cipolle, noccioli di frutta, foglie di carota...) e mettendo insieme ciò che raccolgono più famiglie riesco ad avere buone quantità tutto l'anno, a seconda della stagione.
Poi ci sono anche le sorprese e i regali inaspettati: ecco allora due profumatissimi cesti di mirto, dono di un vicino che ne ha un grande arbusto in giardino. Ma grazie! 😊 Ormai tutti mi conoscono come la svitata che tinge con le piante e mi portano questo e quello: è uno scambio divertente e utile che, come "effetto collaterale", avvicina le persone e fa nascere amicizie.
Dunque: tantissimo mirto. Che ci faccio? Ci tingo, ovviamente, provo: non ho trovato nulla a riguardo nei libri e nelle esperienze di altri tintori, perciò butto in pentola e aspetto. Meraviglia! Non solo le bacche regalano un bagno colore che da porpora diviene viola scuro e al risciacquo vira a un verde salvia unico e inaspettato, ma anche le foglie tingono di giallo acido. Sono contentissima del risultato, ma non mi fermo qui. E' un peccato usare tutti questi frutti per tingere, perciò soddisfatta la mia curiosità passo in cucina.
Ho fatto la marmellata ed è venuta deliziosa, anche la prossima volta dovrò trovare il modo di togliere i nocciolini... e il mio compagno ha preparato il liquore. Ci vorranno ancora alcuni mesi perchè sia pronto da assaggiare, ma intanto ti lascio la ricetta.

Liquore alle bacche di mirto

Ingredienti: 1 litro di alcool 90°, 600 grammi di bacche di mirto pulite, 2 litri di acqua, 500 grammi di zuccheri

Procedimento: metti le bacche a macerare nell'alcool in un contenitore di vetro ben chiuso, al buio, per due settimane. Al termine filtra e spremi le bacche scolando bene l'alcool. A questo aggiungi lo sciroppo preparando scaldando insieme l'acqua e lo zucchero.
Versa in bottiglie scure e fai riposare 4 mesi.



Quando abbiamo spremuto le bacche rimase nell'alcool mi sono chiesta: le butto? veramente? noo! le ho rimesse in pentola di tintura e ci ho fatto una stola di finissima mussola grigio azzurra per la primavera!