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mercoledì 23 dicembre 2015

Gift guide Christmas ornaments

E' quasi Natale!!! Anche tu hai ancora qualche pensierino dell'ultimo minuto da scegliere?
A volte ci occorre un regalino piccolo piccolo ma carino per un conoscente, un vicino, qualcuno che non è proprio un amico o un parente ma cui vogliamo comunque donare un segno di simpatia. Non scegliere il solito panettone! Ecco una raccolta di idee piccine perfette per questa occasione, realizzate dalle artigiane di Handmade Italia.


La mia creazione è un set di mini alberi di Natale minimal: da tenere sulla scrivania, su un ripiano della libreria, sul davanzale.. un piccolo segno natalizio per ogni angolino :)

venerdì 4 dicembre 2015

Gift guide Winter

Brrrrr!! Che freddo!!!

Scaldiamoci con la terza puntata della Guida regali 2015: idee per l'inverno dalle artigiane dell'Handmade Italia.

PS. Sarebbe stato troppo facile intitolare questo post "L'inverno sta arrivando" (sai che sono Game of Thrones addicted?) ma ammetto di avere avuto la tentazione :D

Brrrr! How cold!!!
Let's warm with the third part of the Gift guide 2015: ideas for winter by crafters from Handmade Italia.

PS. too easy titling this post "Winter is coming" (I'm Game of Thrones addicted..) but I admit I was tempted :D

Terza guida: Inverno
Third guide: Winter


Il mio oggetto è sferruzzato ma non è di lana, è intrecciato ma non è fatto a maglia.. è un anello a forma di cuore in argilla polimerica effetto maglia :)

My item is knitted but it's not wool..it's a heart shaped ring in polymer clay knit effect :D

sabato 28 novembre 2015

Gift guide Home

Seconda puntata delle guide alle idee regalo scelte tra le creazioni fatte a mano italiane delle mie teammate dell'Handmade Italia

Second part of my Gift guides with ideas picked from the creations handmade by my teammates of Handmade Italia

Seconda guida: Casa
Second guide: Home


Decori e oggetti utili per tutte le tasche e per tutte le case: per la tua, per gli amici, per le coppie che inaugurano la nuova casa, per i genitori o i nonni.
Vintage o moderne, country o nordiche, romantiche o pop.
Tra le mie creazioni ti propongo le ghiande welcome, una decorazione a tema autunnale: ghiande fatte a mano in argilla polimerica con cappucci di vere ghiande; hanno impresse letterine a comporre la parola "Welcome". Un grazioso augurio di benvenuto per gli ospiti da mettere sul mobile dell'ingresso, sulla scrivania, sullo scaffale di una libreria..


Decorations and useful objects of all prices and for every home: for yours, for friends, for couples inaugurating their new home, for parents, for grandparents..
Vintage or modern, country or nordic, romantic or pop.
Among my creations I show you the Welcome acorns, an autmn themed decoration: handmade polymer clay acorns with real caps; they've imprinted the letters forming the word "Welcome". A nice greeting for your guests, to put on the entrance table, on your desk, on the shelf of a library..

lunedì 23 novembre 2015

Gift guide Nature

Anche quest'anno arrivano le guide per i regali di Natale!!

Selezioni a tema tra le creazioni fatte a mano italiane delle mie teammate dell'Handmade Italia

Prima guida: Natura
regali per lei e per la casa ispirati a boschi e prati, animali e piante, tutti fatti a mano in Italia.




Adoro questi colori!!
Io ho scelto una delle mie creazioni più spiritose e caratteristiche: l'anello foglia, disponibile in diversi colori e varianti.

Per un regalo romantico e tenero, o moderno e di design, con le tinte della terra e degli alberi per le amanti della natura.

mercoledì 4 novembre 2015

Piccole storie vintage: i bottoni della mamma. - Vintage stories: a treasury of old buttons

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Molte delle donne della mia famiglia sono sarte fin da quando erano ragazze; potete immaginare dopo cinquanta, sessanta anni da modista quanti bottoni (e non solo quelli) hanno collezionato: centinaia, di tutte le forme, colori, dimensioni e stili.

Ho sempre amato infilare le mani nelle grandi scatole di latta, quelle che una volta si usavano per il panettone di Natale, piene di bottoni e bottoncini e con un pezzo di sapone (sì, sapone! per non farli attaccare e graffiare tra loro.. lo sapevi? :) ) di cui mi sembra di risentire il profumo proprio ora.

Li abbiamo conservati per anni perchè tornano sempre utili, e alcuni sono davvero, davvero belli; forme e materiali che oggi non si trovano più, che parlano di mode ormai tramontate e di altre che tornano; di tempi in cui tutte, ma proprio tutte sapevano cambiare un bottone.

Ho voluto riprendere in mano questo "patrimonio" di oggetti umili ma con il pregio della bellezza e dell'unicità, facendolo vivere di nuovo: ho accuratamente scelto -e non ancora finito!- i più belli e ben conservati e li ho trasformati in anelli ed orecchini, evidentemente pezzi unici.

In questi gioielli c'è un pezzo del mio cuore, di storia della mia famiglia e della mia infanzia, quando guardavo la mamma e le mie zie cucire e creare capi meravigliosi per molte donne diverse; sapevano accontentare ognuna di loro, con i loro gusti e bisogni tutti differenti.

Così vorrei fare io, creando un gioiello proprio per te, e che possa raccontare anche la tua storia.


White vintage button ring
A white cream button from the Sixties


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Many of the women in my family are seamstresses since they were very young; so we have collected hundreds of vintage buttons, of any shape, color, size and style.

I carefully selected the most original and beautiful ones and turned them into One-Of-A-Kind rings and earrings; in these jewels there's a piece of my heart, my family story and my childhoold, when I used to look at my mom and aunts sewing and creating beautiful items for many different women. They were able to satisfy each of them, with thier own taste and  needs.

So I'd like to do, creating a jewels exactly for YOU.

domenica 25 ottobre 2015

Tutorial: hai perso una pietra incastonata nel tuo gioiello preferito? Ricreala con l'argilla polimerica - Repair bezel jewelry: recreate the lost gem of a damaged jewel with polymerclay

Un'amica mi ha affidato gli orecchini in argento della nonna di cui ha perso una pietra a castone: è un peccato non potrerli pià indossare! Presto fatto: ho sostituito entrambe le gemme con pietre effetto turchese realizzate in argilla polimerica. Puoi farlo anche tu!
Sono sicura che ti è capitato di perdere una pietra da un gioiello cui tieni: non chiuderlo in un cassetto! Riparalo insieme a me con il polymerclay :)

Ecco come fare:





tutorial: Repair bezel jewelry: recreate the lost gem of a damaged jewel with polymerclay


TUTORIAL

Ripara un gioiello a castone con l'argilla polimerica













Ricreeremo le pietre mancanti con l'argilla polimerica effetto turchese. Puoi farlo con qualsiasi gioiello a castone senza graffe.







1. Prendi 8 parti di argilla polimerica color turchese, 1 parte colore bianco, 1 parte colore ecru e mischiale bene.







2. Taglia a pezzi piccolissimi la pasta con una lama ondulata; se non ce l'hai anche una lama dritta per polymerclay andrà bene, oppure una lametta da barba (attenzione alle dita!!).








3. Fai lo stesso con un pezzetto di pasta nera. I pezzi devono essere molto piccoli ed irregolari.







4. Forma una sfera morbida con i pezzettini azzurri: non premere troppo, le particelle devono essere evidenti ed irregolari.




5. Rotola delicatamente la sfera sui pezzettini neri, coprendola in modo irregolare.







tutorial: Repair bezel jewelry: recreate the lost gem of a damaged jewel with polymerclay


6. Taglia la sfera a metà; regola la misura a seconda del tuo gioiello; colloca il lato piatto della mezza perla nello spazio vuoto del castone e modella delicatamente la forma desiderata.





7. Ricorda di non premere troppo: le crepe e le fessure devono vedersi.









8. Forma una piccola pallina di pasta azzurra e premila nel retro del gioiello nello spazio vuoto lasciato dalla pietra mancante, per fissare meglio la nostra gemma.





9. Cospargi uno strato sottile di tempera nera sulla pietra, facendo penetrare il colore nelle fessure; ripulisci subito con un fazzolettino; il colore deve rimanere nelle crepe lasciando pulita la parte azzurra. Colloca le pietre nel castone e cuoci tutto secondo le istruzioni della tua marca di polymerclay.



10. Una volta cotte incolla le pietre e il fermo retrostante con colla bicomponente; lascia asciugare e vernicia con vernice trasparente per polymerclay.


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domenica 18 ottobre 2015

10 oggetti che hai in casa per lavorare l'argilla polimerica - 10 items you have at home to use with polymerclay

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A che serve questa roba? sto costruendo un robot cuoco? ho svuotato la cantina? no no.. sto creando qualcosa in polymerclay :)

Non sempre è necessario comprare attrezzi costosi per lavorare il nostro materiale preferito. Molti strumenti utili si trovano in casa e sono efficaci tanto quanto quelli professionali.

Ho preparato allora un decalogo di quelli che io uso più spesso (in ordine sparso):

1. La bottiglia - mattarello
Per stendere la pasta occorre un mattarello perfettamente liscio; quelli in legno non vanno bene, perchè sono porosi, trattengono i colori più forti (rosso, verde, blu..) e alla lunga sporcano le paste più chiare.
Puoi comprare un mattarello in resina o plexiglass, oppure usare una semplice bottiglia di vetro o una lattina di alluminio.
Per stendere la pasta in spessori uniformi usa degli elastici ai due capi del "mattarello": più sottili o più grossi a seconda dello spessore che vuoi ottenere, ti aiuteranno a mantenere una sfoglia uniforme.

2. Il sale grosso
Fichissimo per le texture! puoi creare perle molto carine e particolari con il sale: forma delle sferette e rotolale nel sale grosso; cuoci, raffredda e sciacqua; il sale si scioglie via lasciando dei fori irregolari effetto pietra lavica. Lo adoro!!

3. Viti, rondelle, materiale di ferramenta
Tutti gli oggetti piccoli e rugosi, appuntiti, incavati etc etc sono perfetti per texturizzare la pasta: conficca, rotola, premi, buca, raschia per creare effetti sorprendenti; in particolar modo per la tecnica mokume gane.

4. Carta vetrata grossa
E' uno dei miei "mai-senza": la uso moltissimo per creare superfici ruvide, premendola più o meno forte sulla pasta. L'effetto è naturale e rifinito.

5. Lampadine (non più funzionanti)
Per creare dischi o altre forme bombate la base che uso è un bel bulbo di lampadina.. le francesi usano i piatti per le escargot (lumache!!), ma qui da noi non credo si trovino.. io uso le lampadine e mi ci trovo benone. Stendi il tuo disco o altra formina sul vetro e cuoci tutto: non c'è pericolo alla bassa temperatura di cottura del polymerclay, ma attenzione quando estrai dal forno, la lampadina scotta! Potrai realizzare forme curvate e bombate perfette o sbizzarrirti con altri tipi di lampadina: a punta, a spirale, ovali..

6. Lametta da barba
Da usare con moltissima attenzione per affettare le canes e per tutti i tagli piccoli e precisi. Le lame professionali sono abbastanza costose: a meno che tu non debba fare lavori piuttosto grandi la lametta andrà benone. Però devi stare attentissima a non tagliarti, è facile sbagliare lato e prenderla dalla parte della lama.. perciò ti consiglio di farle un manico con una piccola striscia di polymer, così da non confonderti quando la afferri.

7. Pelapatate
Ahaha lo adoro! è buffo ma utilissimo: per "pelare", appunto, sottili strati di pasta nel mokume gane e in mille altre tecniche. Devi provarlo, è troppo divertente!

8. Cannuccia
Semplicissimo: per fare fori larghi nella pasta. Tra l'altro il pezzettino che rimane all'interno una volta fatto il buco è un dischettino perfetto: non buttarli, usali per decorare a polka-dot!

9. Mollette da bucato
Un altro mai-senza: quando vernici le perle e devi farle asciugare, dove le metti per non farle appiccicare al tavolo? le infili in uno stecchino e lo metti di traverso a un bicchiere, oppure lo pinzi con la molletta così sta in piedi. Più facile a farsi che a dirsi ;)

10. Stecchini
Eccoli, i re dell'argilla polimerica, usati dalla principiante fino alla più grande artista del mondo: gli stecchini!! Ovvio, servono per forare e, l'abbiamo appena detto, per infilarci le perle.. ma non solo. Usa la punta per pizzicare la pasta e creare un effetto muschio o pelo, premili di piatto per scanalature, rompili e usa la parte frastagliata per texture di pallini irregolari, eccetera eccetera. Non puoi farne a meno!

Se ti piace lavorare il polymerlcay con texture ed effetti, come faux ceramic, mica shift, cloisonnè, effetto silkscreen, effetto broccato, dai un'occhiata ai miei fogli per texture e timbri: quali fantasie preferisci? se vuoi mostrami i lavori che hai realizzato con queste tecniche, sono curiosa!



English version

What is this stuff? Am I building a robot cook? Did I empty the cellar? no no .. I'm modeling polymerclay :)

It is not always necessary to buy expensive tools to work our favorite material. You can find many objects at home which are as effective as professional ones.

Here's the ones I use most often (in no particular order):

1. The bottle - rolling pin
To roll out the clay it's necessary a perfectly smooth rolling pin; wooden ones are not going well, because they are porous, hold the stronger colors (red, green, blue ..) and leave spots on the lighter colors.
You can buy a rolling pin in resin or plexiglass, or use a simple glass bottle or an aluminum can.
To roll the clay into uniform thickness use rubber bands at both ends of the "rolling pin": thinner or thicker depending on the thickness you want to achieve, it will help you to maintain a uniform layer of clay.

2. The salt
Very cool for textures! you can create very nice beads and details with salt: shape round beads and roll them in the salt; bake, let cool and rinse; salt melts away leaving irregular holes for a lava stone effect. I love it!!

3. Screws, washers, ironware
All wrinkled, sharp, hollowed objects are perfect for texturing the clay: stick, roll, press, puncture, scrape to create amazing effects; especially for the mokume gane technqiue.

4. Sandpaper
And one of my "never-without": I use it a lot to create rough surfaces, pressing it more or less strongly on the clay. The effect is natural and finished.

5. Ligh bulbs
To create discs or other rounded forms I use light bulbs as base. The French use the dishes for escargots (snails !!), but here in Italy they're impossible to find .. I use bulbs and they work well. Stretch out your disk or other shape on the glass and bake everything: there is no danger to the low cooking temperature of polymerclay, but beware when you take it out of the oven, the bulbs are hot! You will create perfect curved shapes or have fun trying other kind of light bulbs: pointed, spiral, oval ..

6. Razor blade
Use with extreme care for slicing canes and for all small and precise cuts. Professional blades are quite expensive: unless you don't have to do big items the razor blade will be OK. But you must be extremely careful, it is easy to absentuly grab the wrong side of the blade .. so make it a handle with a small strip of clay, so you won't mistake.

7. Peeler
Haha I love it! it's hilarious but useful: to "peel", in fact, thin layers of clay in mokume gane and many other techniques. You must try it, it's too funny!

8. Drinking Straw
Simple: to make large holes in the clay. And more: the little bit of clay that remains inside once the hole is made, is a perfect tiny round; don't throw them, use for a polka-dot decoration!

9. Clothes Pegs
Another never-without: when you paint your beads and have to dry them, where do you put them to avoid sticking on the table? insert them in a toothpick and put it across a glass, or pin them with a clothespeg so it stands up. Easier to do than to say;)

10. Sticks
Here they are, the kings of polymerclau, used by beginners to the greatest artist in the world: toothpicks !! Of course, they're used to drill and, as we just said, to hold beads .. but tehre's more. Use the tips to pinch the clay and create a moss or hair effect, press them flat to create grooves, break them and use the irregular broken side for textures, and so on. You can't live without!!

If you like modeling polymerclay with textures and effects, like faux ceramic, mica shift, cloisonné, silkscreen effect, brocade effect, take a look at my texture sheets and stamps: which patterns do you prefer? if you want show me your creations with these techniques: I'm curious!

martedì 13 ottobre 2015

L'essenza dell'artigianato: il libro fatto a mano - The essence of craft: handmade books

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Quanto mi piace quando trovo qualcosa che interessa trasversalmente le mie diverse passioni!

Ecco uno di quei casi: un bellissimo video che mostra il procedimento della stampa manuale. Libri + artigianato = me felice :)

Il perfezionamento della stampa a caratteri mobili è stata una di quelle meravigliose curve a gomito della storia dove il corso degli eventi prende una gran botta e schizza in una direzione tutta nuova.
La diffusione della stampa ha scompigliato, sconquassato e ribaltato le società, le persone, il pensiero.. tutto tutto! ma questa non è una lezione di storia..

Condivido con te questo video perchè non voglio assolutamente che tu ti perda la bellezza delle mani al lavoro, i dettagli dei materiali, la precisione e l'amore dietro un'abilità antica.
In poche parole perchè è la quintessenza dell'artigianato: la mente dietro la mano, il passaggio magico tra l'idea e il banco di lavoro.. ecco, tra questi due punti, ciò che accade tra il pensiero e l'oggetto.. quello è l'artigianato.

E allora goditelo e dimmi se anche per te l'artigianato è questo.




English version


How much I love when I find something that concerns crosswise my different passions!
That's one of those cases: a great video showing the process of manual printing. 
Books + Crafts = me happy :)
The development of the printing technique was one of those wonderful sharp turns in history where the course of events takes a blow and sprays in a whole new direction.
The spread of printing messed, battered and overturned societies, people, thinking .. everything! but this is not a history lesson ..
I share with you this video because I do not want absolutely that you miss the beauty of the hands at work, the details of the materials, the precision and the love behind an ancient skill.
In a few words because it is the quintessence of craft: the mind behind the hand, the magical transition between the idea and the work bench .. here, between these two points, what happens between the thought and the object .. that is craft.
So enjoy it.

sabato 10 ottobre 2015

Expo 2015 con gli occhi della crafter (e senza fare code..) - Expo Milan 2015 from a crafter's point of views (and without queues..)

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Abito molto vicino a Milano, e in più ho ricevuto i biglietti in regalo (grazie suoceri!!), perciò era abbastanza scontato che prima o poi andassi a visitare questa benedetta Expo. Come al solito tutto si è ridotto molto più al poi che al prima, cioè a ottobre; cioè all'ultimo mese; cioè al delirio.
Per me un gruppo di dieci persone è già una folla che mi dà ai nervi, e il mio compagno è l'uomo con meno pazienza di tutto il pianeta (che bella coppia eh), ergo abbiamo deciso di seguire una regola: si guardano solo i padiglioni senza fila. Così ne vediamo di più e non scleriamo.. in fondo dappertutto c'è qualcosa di interessante e bello, no? --> motto della crafter ottimista
E proprio perchè sono una crafter, e tale si nasce e si rimane sempre, è con questi occhi che ho guardato, quelli dell'artigiana, della creativa.
D'altra parte ciò calza a pennello: l'Esposizione Universale nasce nell'Ottocento per mostrare a tutti la bravura dei Paesi partecipanti nell'industria, nella cultura, nell'arte, nei prodotti.. e cos'è tutto questo se non creatività?
Perciò ecco il mio mini-reportage fotografico:



Expo 2015 con gli occhi di un'artigiana (e senza fare code..)


In questo inizio del mese di ottobre, ultimo dell'Esposizione, ci sono già stati giorni con code di 7 (sette!) ore per alcuni padiglioni: una faccenda per me totalmente inconcepibile.. forse forse 7 ore di coda le farei per ottenere l'elisir per dimagrire mangiando solo lasagne e pizza, oppure per una fornitura gratis a vita da Micheal's. Perciò imperativo categorico: non faremo code.
Poichè ci sono più di 50 padiglioni a Expo, oltre ai cluster, cioè raggruppamenti di padiglioni più piccoli, di certo la roba da vedere non manca; di sicuro c'è qualcosa di bello e interessante anche negli allestimenti degli Stati meno famosi e "fighi".
Forti di questa certezza siamo partiti di buon'ora in modo da essere ai cancelli mezz'ora prima dell'apertura; circa 40 minuti di coda (eh sì, questa abbiamo dovuto farla per forza) e siamo entrati.
Ti dò subito un consiglio scontato: appena vedi un padiglione senza fila, fiondatici dentro; tieni i cluster per dopo: in quelli non c'è MAI fila. Alcuni Paesi non li vedrai proprio, a meno che tu voglia visitarne solo due in tutta la giornata e passare la tua gita ad Expo in piedi spintonata da anziani (ebbene, anche gli anziani spingono e sono impazienti.. roba da non credere) e assillata da bambini urlanti.
I cluster sono zone tematiche dove Paesi che non hanno potuto o voluto farsi un padiglione tutto per sè sono raggruppati in strutture più piccole a seconda delle loro risorse o aree climatiche: ad esempio il cluster Zone aride, o quello Caffè eccetera. Quasi nessuno se li fila, purtroppo (ma per fortuna per me); noi invece li abbiamo vistati tutti, più i padiglioni con nessuna o pochissima coda.
Abbiamo fatto un errore: abbiamo visitato prima i cluster, la mattina, quando invece c'erano alcuni padiglioni nazionali ancora semivuoti, pensando (illusi!) che sarebbero rimasti tali anche dopo. Sbagliato! al pomeriggio anche alcuni di questi erano presi d'assalto. Perciò ripeto: guarda i padiglioni al mattino fintanto che sono liberi, al pomeriggio vedrai i cluster.
L'occhio artigiano ha osservato, naturalmente, i prodotti manuali in esposizione; l'Expo è sostanzialmente due cose: una spettacolare mostra di architettura e una versione gigante della Fiera dell'Artigianato (se sei di Milano sai di cosa parlo.. se no vieni a vederla almeno una volta!!).
Ho raccolto così molte foto, impressioni, spunti dagli oggetti che ho visto e dagli artigiani che li hanno realizzati.
Ecco allora il mio racconto per immagini dei Paesi meno noti, forse meno appariscenti nelle architetture degli stand, ma che mi hanno colpita per i bellissimi effetti visivi dei loro prodotti.


Color craft pictures from Milan Expo 2015

Colori


Maschera in legno, Gabon
Maschere e statue in legno, Guinea
Piattini e statuine in pietra saponaria, Kenya
Vasellame da tavola, Tunisia
Borse in tessuto, Cambogia
Decoro da appendere in noce di cocco, Togo
Collane di perline, Liberia
Sgabelli intagliati, Uzbekistan
Ampolle di vetro, Tunisia
Vasetti con disegni di sabbia, Giordania
Animali in foglia di banano, Madagascar
Scarabei in ceramica, Egitto
Bauli, sandali, scatole in cuoio, Mali


Tessuti


Fabric craft pictures from Milan Expo 2015


Camicie, Gambia
Pannelli decorativi, Sri Lanka
Camicia, Gambia
Arazzo in lana, Kyrgiztan
Borse e scarpe, Benin
Tessuto di cotone, Repubblica Centrafricana
Batik, Uganda
Tessuti di cotone, Repubblica Centrafricana
Costume scenografico di foglie, Costa d'Avorio
Guanto in feltro, Kyrgiztan



Gioielli


Jewelry craft pictures from Milan Expo 2015


Bracciali in madreperla, Congo
Ornamento per la fronte, Timor Est
Bracciali a fascia, Somalia
Collana di conchiglie, Madagascar
Orecchini in tessuto, Rwanda
Collane di perline, Senegal
Collane antiche, Yemen
Scarabei in ceramica, Egitto
Maxi collane, Senegal
Bracciali, Guinea equatoriale
Perle di lapislazzuli, Afghanistan



Sculture


Sculpture craft pictures from Milan Expo 2015



Anfora in terracotta, Uzbekistan
Recipiente in legno, Djibouti
Scultura in legno, Vanuatu
Maschera in legno, Gabon
Maschere in legno, Repubblica Centrafricana
Strumenti musicali in legno, Repubblica Centrafricana
Arredi e recipienti, Etiopia
Sculture in legno, Tanzania
Sculture in legno, Ghana


Texture


Textures craft pictures from Milan Expo 2015


Fossile levigato, Madagascar
Pouf in cuoio, Mauritania
Vetro decorato, Turchia
Bauletti con intarsi in madreperla, Egitto
Scrigni in legno, Tanzania
Contenitore in tessuto, Eritrea
Stuoia, Vanuatu
Mobile intarsiato, Uzbekistan
Stoviglie e strumenti tradizionali, Algeria
Piatti in ceramica, Palestina



English version

I live near Milan, and plus I received the tickets as a gift (thanks in-laws!!), so it was quite obvious that sooner or later I'd go to visit Expo. As usual it finally was later rather than sooner, that is, in October; that is, last month; that is, absolute delirium.
For me, a group of ten people is already a crowd that gets on my nerves, and my partner is the man with less patience on the planet (what a nice couple..), ergo we decided to follow a rule: we'll only visit pavillions without queue. So we can see more without getting mad .. basically everywhere there is something interesting and beautiful, is there? -> Motto of the optimistic crafter.
And just because I'm a crafter, which you born and remain always, it's with these eyes that I watched, those of the craftsman, the creative.
Indeed, it fits perfectly: the World Exposition was born in the nineteenth century to show all the skills of the participating countries in industry, culture, art, products .. and what is all this if not creativity ?
So here's my mini photo report:



Expo 2015 through the eyes of an artisan (and without having to queue ..)


At the beginning of October, the last of the Exposition, there have been days with queues of 7 (seven!) hours for some pavilions: that's for me totally inconceivable .. maybe I'd suffer seven hours of queue to get the elixir to lose weight by eating only lasagna and pizza, or for a free lifetime supply at Micheal's. Therefore categorical imperative: we will not do queues.
As there are more than 50 pavilions at Expo, as well as clusters, ie groups of smaller pavilions, sure there is no lack of nice thing to see; for sure there is something beautiful and interesting also in the installations of the less famous and cool countries.
Strengthened by this certainty we left early to be at the gates half an hour before the opening; about 40 minute of queue (yes, this one was necessary) and we entered.
I give you some obvious advice immediately: once you see a pavilion without queue, go immediately inside; keep the cluster for later: there is NEVER queue in clusters. Some countries will simply be impossible to see, unless you want to view only two in all day and spend your trip to Expo standing shoved by grannies (yes, even the elderly are impatient and push .. that's incredible) and upset by screaming children.
Clusters are thematic areas where countries which couldn't or wouldn't have a pavilion all by itself are grouped into smaller structures depending on their resources or climatic areas: for example, the cluster Drylands, or the Coffee one etcetera. Almost no one has queues, unfortunately for them (but fortunately for me); we visited all them plus the bigger pavillions with short or no queue.
We made a mistake: we visited cluster first, in the morning, when in fact there were some national pavilions still half-empty, thinking (deluded!) that they would remain so. Wrong! in the afternoon even some of these were assaulted. So I repeat: look at the bigger pavillions in the morning as long as they are empty, in the afternoon you will see clusters.
The eye of the crafter noticed, of course, the handmade products; the Expo is basically two things: a spectacular exhibition of architecture and a giant version of the Craft Fair (if you live in Milan you know what I mean .. if not come to see it at least once !!).
I collected so many photos, impressions, ideas from the objects I saw and the craftsmen who made them.
Here then is my story in pictures of the least known Expo countries, perhaps less sparkling in the architecture of the stands, but that struck me for the beautiful visual effects of their products.

venerdì 2 ottobre 2015

Cambiare è l'essenza del crescere: un post botanico - Change is the essence of growing up: a botanical post

Cambiare è l'essenza del crescere: una frase così azzeccata per la mia ultima creazione!

Da un po' di tempo avevo voglia di esplorare qualcosa di diverso, uscendo un po' dal.. seminato; amo sempre creare gioielli e continuerò a farlo, ma qualche chiacchierata con un'amica creativa mi ha convinta che era ora di tentare un settore nuovo.
Un po' il Natale in arrivo (terribile, lo so, pensare al Natale ad ottobre.. ma bisogna portarsi avanti, le creazioni che voglio preparare sono tante e le ore della giornata sempre poche...), un po' la tentazione di provare nuove tecniche che mi tormenta sempre, infine la linea più minimal che lentamente sta prendendo la mia creatività mi hanno fatto decidere di cimentarmi con l'homedecor.

Oggetti non più da indossare per abbellire sé stesse ma per la propria casa: in fondo anch'essa è parte di noi, parla di noi e, forse più di tutto il resto, racchiude i nostri ricordi e la nostra essenza; perciò totalmente in linea con la mia mission "indossa qualcosa che ti racconti, che parli di te" ho voluto allargare obiettivi e creatività verso questi soggetti.

Eccola dunque, la mia ultima fatica: per la casa, ma in fondo per noi, perchè la nostra casa ci rispecchia quanto poche altre cose!

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate: vi dedicate a curare l'aspetto della vostra casa come il vostro? chi entra nel vostro appartamento riuscirebbe a comprendervi già solo guardando i mobili e i colori?
Nel mio caso assolutamente sì: la mia casa è molto, ma molto eclettica; mi piacciono le sedie scompagnate, le librerie moderne dai colori accesi accanto al comò artigianale degli anni cinquanta, i mappamondi antichi sotto alle locandine dei film.. il mio arredamento va di pari passo col mio modo di vestire, di mangiare, con le mie amicizie e i miei interessi. A pensarci bene è incredibile come ci rispecchia!!

Ditemi la vostra, sono curiosa

ps. anche sui nuovi mini vasi! ;)

Mini planters in polymerclay

Minimal cactus pots
Succulent mini planters

























































Change is the essence of growing up: a sentence so apt for my latest creation!

Since some time I wanted to explore something different, going a bit "out of the sown"; I always love to create jewelry and will continue to do, but some chat with a crafty friend convinced me it was time to try a new sector.
It could be 'cause Christmas is coming (terrible, I know, thinking about Christmas in October .. but you have to move forward, I want to prepare so many creations and the hours of the day are always too few ...), or the temptation to try new techniques that always haunts me, or finally the more minimalist shape that is slowly taking my creativity, made me decide to try with the homedecor.

Items no longer to wear to beautify yourself but for our home: after all it is part of us, too, it speaks of us and, perhaps more than anything else, embodies our memories and our essence; so, totally in line with my mission "wearing something that speaks of you, that is about you," I wanted to broaden goals and creativity towards these subjects.

Here it is, my latest work: for the house, but in the end for us, because our home reflects us as a few other things!

I'd like to know what you think: do you take care of the appearance of your home as of yours? those who enter your apartment would be able to understand you just looking at the furniture and colors?
In my case, absolutely yes, my house is very, very eclectic; I like mismatched chairs, modern libraries in bright colors next to the fifties handmade dresser, antique globes beneath movie posters .. my homedecor goes hand in hand with my way of dressing, eating, with my friendships and my interests. Thinking about it is amazing how it reflects us !!

Tell me your opinion, I'm curious!

ps. Also about the new mini pots ;)

mercoledì 22 luglio 2015

Meteoriti: globi cavi in polymerclay - Meteorites: hollow globes in polymerclay

Una delle tecniche più complesse della lavorazione del polymerclay è la realizzazione di sfere cave.

Ogni artista in realtà ha la sua tecnica, che varia con la persona e l'esperienza, la sensibilità estetica e il risultato che si vuole ottenere.

Si possono ottenere perle cave per renderle più leggere, o per creare effetti di trasparenza con il translucent clay; pendenti anche molto grandi che lascino intravedere altre forme, texture o colori all'interno, in un gioco di spazi; bracciali rigidi vuoti all'interno forati per giocare con la luce e richiamare coralli, vegetali o pietre.


Hollow globes meteorite earrings
Orecchini pendenti effetto lava

E' sempre una sfida alla gravità e alla materia, prova di quanto meravigliosamente versatile sia l'argilla polimerica: si può imitare la natura in uno stile selvaggio, boschivo, marino, spaziale.. oppure, per chi ha una sensibilità più lineare, dar vita a forme geometriche, stilizzate, futuristiche nel gioco di pieni e vuoti, magari sottolineando la purezza delle linee con scelte cromatiche tutto-bianco o tutto-nero in capolavori di "ingegneria".


Hollow globes meteorite earrings
Orecchini pendenti spaziali

Per me l'ispirazione alla natura è una cifra estetica fondamentale, perciò ho voluto usare le sfere cave, tra le altre cose, per realizzare una serie di gioielli ispirati sì alle forme naturali, ma questa volte non a quelle vive e organiche di piante e animali: bensì al delicato equilibrio di perfezione geometrica e imperfezione casuale delle formazioni rocciose del mondo minerale.

hollow globe meteorite ring
Anelli meteora oro e viola, terracotta e nero


Ho riprodotto e reinventato i miei globi cavi ispirandomi ai meteoriti e alle forme tondeggianti, ma irregolari, dei pianeti; una sfera perfetta e liscia non sarebbe nel mio stile :) inoltre questi corpi spaziali si formano per scontri, violenti impatti ed erosioni millenarie: ecco perchè la loro superficie è ruvida e percorsa da crepe, avvallamenti e cavità.

Hollow globes meteorite ring
Anello meteora azzurro e oro


Ho giocato con i colori per dare un tocco più leggero e allegro alle forme, e studiato composizioni nuove e originali creando dei gioielli unici, inusitati e che stupiscono.


Hollow globes meteorite rings
Anelli meteora indossati: non passano inosservati!



 La tecnica usata per questi globi irregolari consiste nel ricoprire una pallina di materiale leggero e fragile con un cerchio di argilla ben compattato; in seguito si praticano i fori con gli appositi strumenti per modellare, assottigliandone o ispessendone i bordi per creare l'effetto desiderato. La superficie è poi premuta con carta vetrata, tessuto, carta spiegazzata per dare la finitura ruvida, e percorsa con fori, segni e impressioni dati dalle punte di diversi strumenti professionali ma anche trovati per casa come viti, stecchini, rondelle per realizzare la texture. Infine tutto è cosparso con polveri di mica metallizzate per accentuare i dettagli.
Dopo la cottura l'anima interna è rimossa e la superficie verniciata con finitura opaca per un effetto naturale, oppure con resina bicomponente per vetrificare con un risultato extralucido e ancora più "spaziale".



Hollow globes meteorite earrings
Orecchini meteora a perno in vari colori

Vi sono naturalmente altre tecniche, a seconda del risultato che si vuole ottenere: perle lisce, pendenti a più strati, trasparenze, bangles eccetera. Ma di queste parlerò in altri post :)

Per i gioielli in questa pagina ecco i link: orecchini pendenti e a perno, anelli, pendenti.





ENGLISH VERSION

One of the more complex techniques of processing polymerclay is the realization of hollow spheres.

Each artist actually has his technique, which varies with the person and the experience, aesthetic sensibility and the result desired.

You can obtain hollow beads to make them lighter, or to create transparency effects with translucent clay; pendants even very large hiding other forms, textures or colors inside, playing with space and matter; bangles empty inside with holes to play with light and recall corals, plants or stones.


It 's always a challenge to gravity and matter, evidence of how polymer clay is wonderfully versatile: it can imitate nature in wild, forest, marine, space style .. or, for those with a more linear sensitivity, give life to geometric shapes, stylized, futuristic in the game of full and empty, maybe emphasizing the purity of the lines with color choices all-white or all-black creating "engineering" masterpieces.



For me the inspiration to nature is my aesthetic key, so I wanted to use the hollow spheres, among other things, to make a series of jewelry inspired by natural forms, but this time not to those living and organic of plants and animals: but the delicate balance of geometric perfection and random imperfection of rock formations in the mineral world.



I reproduced and reinvented my hollow globes inspired by meteorites and the rounded, but irregular, shapes of the planets; a perfect and smooth sphere would not be my style :) also these space bodies are formed by collisions, violent impacts and millenary erosion: that's why their surface is rough and covered with cracks, hollows and cavities.


I played with the colors to give a touch of light and cheerful to the shapes, and designed new and original compositions by creating unique jewelry, unusual and amazing.



 The technique used for these irregular globes consists of covering a ball of light and fragile material with a circle of clay, well compacted; then drilling with the appropriate modeling tools, making the edges thicker or thinner to create the desired effect. The surface is then pressed with sandpaper, cloth, crumpled paper to give the rough finish, and covered with holes, signs and impression with the tips of several professional tools, but also things found at home like screws, toothpicks, washers to achieve texture. Finally everything is sprinkled with mica metallic powders to accentuate the details.
After baking, the inner core is removed and the surface coated with a matte finish for a natural look, or with two-component resin to vitrify with a high gloss result and even more "futuristic".




There are of course other techniques, depending on the result to be obtained: smooth beads, pendants with multiple layers, transparencies, bangles etcetera. But about that I'll write in other posts :)

For jewelry on this page here are the links: earrings, stud earrings, rings, pendants.
For the single pieces shown in the post there are links under the pictures.


sabato 18 luglio 2015

Storia del colori, prima puntata: il blu. History of colors, part one: blue

Come ormai saprete mi piace molto mixare e far convergere le mie due passioni-occupazioni: la creatività e la storia.

Ho pensato allora di indossare gli occhiali dello storico per guardare gli strumenti della creatività: dalle mie piccole ricerche ho tirato fuori alcune notizie curiose che sono certa vi piaceranno: ve le racconto.

Inizierò con il primo, importantissimo strumento senza il quale non esisterebbe arte alcuna: il colore.

Prima puntata: il blu.

Il blu è stato il primo colore sintetico della storia.
Per il rosso, il giallo, il verde infatti si sono usati sin dalla preistoria terre, piante, persino parti di animali.
Ma come si poteva creare il blu?

I primi a realizzarlo sono stati gli antichi Egizi.
Famoso e bellissimo è infatti il blu egizio, che caratterizza molti capolavori dell'arte di questa civiltà; si trova già in manufatti della IV dinastia, cioè del terzo millennio a.C., ma forse è ancora più antico.
La leggenda narra che fu scoperto per caso da alcuni mercanti che trasportavano rame e sali di natron usati per la mummificazione; dimenticata una notte questa mercanzia vicino al fuoco nel deserto, al mattino trovarono uno splendido colore blu. Infatti la reazione chimica tra il natron, il rame e la sabbia dà origine a questa tonalità: così è nato il primo pigmento artificiale della storia.
Gli Egizi usarono il blu per decorare gioielli, dipinti, tombe e corredi funerari; lo possiamo vedere ancora oggi nei reperti archeologici: è un colore che conserva la sua intensità per sempre. E' naturale perciò che un popolo votato all'eternità come gli antichi Egizi lo abbia amato e usato moltissimo.
Egyptian blue necklace
Collana in stile egizio realizzata in argilla polimerica blu, perle in vetro rosse ed elementi metallici dorati. Puoi trovarla nel mio negozio Etsy.


L'uso del blu egizio si diffuse presto nell'area mediterranea, dai greci ai romani, ma con la fine dell'Impero scomparve; ormai nessuno era più in grado di riprodurlo, e l'unica ricetta rimasta, quella tramandata da Vitruvio, era incompleta e dava come risultato un verde.

Un altro bellissimo tipo di blu è il blu maya: un turchese intenso usato da questa civiltà dal 300 al 1500 d.C., legato a riti sacri. Nel 2008 alcuni archeologi hanno riscoperto la ricetta della sua preparazione: una miscela di ambra, un particolare tipo di argilla e la pianta dell'indaco.




Notizie tratte dalla puntata "La conquista dei colori" del 06/06/2015 di -Ulisse: Il piacere della scoperta- di Alberto Angela.



ENGLISH VERSION

As you already know  I like to mix and bring together my two passions-jobs: creativity and history.
I then thought to wear the glasses of the historian to watch the instruments of creativity: from my little research I pulled out some curious news that I'm sure will please you.

I will start with the first important tool without which it would not exist any art: color.

First episode: blue.

Blue was the first synthetic color in history.
For red, yellow, green in fact have been used since prehistory clay, plants, even parts of animals.
But how you could create the blue?

The first to realize it were the ancient Egyptians.
Famous and beautiful is in fact the Egyptian blue, used in many works of art of this civilization; it is already in artifacts of the fourth dynasty, in the third millennium BC, but perhaps it's even more ancient.

Legend says that it was discovered by chance by some merchants that transported copper and natron used for mummification; one night  they forgot this merchandise by the fire in the desert; in the morning they found a beautiful blue color. In fact the chemical reaction among the natron, the copper and the sand gives rise to this tone: it was born the first artificial pigment of history.

The Egyptians used this blue to decorate jewelry, paintings, tombs and funerary objects; we can see it today in the archeological findings: a color that keeps its strength forever. And it's 'natural, therefore, that a civilization voted to eternity as the ancient Egyptians have loved it and used a lot.

Egyptian style blue necklace
Egyptian-style necklace made of blue polymer clay, red glass beads and gilded metal elements. You can find it in my Etsy shop.



The use of blue Egyptian soon spread in the Mediterranean, from the Greeks to the Romans, but with the fall of the Empire it disappeared; now no one was able to create it, and the only recipe remained, that one passed down by Vitruvius, was incomplete and it gave a green as a result.


Another beautiful type of blue is blue maya: an intense turquoise used by this civilization from 300 to 1500 AD, linked to sacred rites. In 2008 archaeologists have rediscovered the recipe of its preparation: a mixture of amber, a special type of clay and the indigo plant.



Information taken from the episode "La conquista dei colori" of 06/06/2015 di -Ulisse: Il piacere della scoperta- by Alberto Angela.

sabato 30 maggio 2015

Stampin' up!

Season of weddings and parties!!
Organize your events, customize your invitations and add a touch of funny cuteness to your cards: it's simple and unexpensive with stamps and colorful washi tape!!

My entirely handmade tree stamps here :
https://goo.gl/KZ0Loq
Perfect for stampin on polymerclay too, to create textured pendants and tiles.. Try!! :)

giovedì 7 maggio 2015

Crafters for Nepal

The artisan community of Etsy helps to send aid to the Nepalese people affected by the earthquake by donating the proceeds of their creations: help us to help!
The proceeds from the sale of my item, excluding tax and shipping, will be donated by the NGO ASIA http://www.adoptibet.org/wp/emergenza/
Buy the star earrings (available in two colors) with lacy texture and golden finish I chose for #Nepalaid
THANK YOU!

#crafters4nepal




La comunità artigiana di Etsy contribuisce ad inviare aiuti alle popolazioni nepalesi colpite dal terremoto devolvendo il ricavato delle proprie creazioni: aiutateci ad aiutare!
Il ricavato della vendita del mio oggetto, al netto di tasse e spedizione, sarà donato tramite la ONG ASIA http://www.adoptibet.org/wp/emergenza/
Acquista gli orecchini stellina (disponibili in due colori) con texture pizzo e finitura dorata che ho scelto per #Nepalaid
GRAZIE!

martedì 5 maggio 2015

Festina lente: da Aldo Manuzio alla mia collezione di libri in miniatura

Alcuni giorni fa sono stata a Ferrara per visitare la mostra dedicata ad Aldo Manuzio, in occasione dei 500 anni dalla morte, allestita dalla Biblioteca Ariostea.

La città di per sé è splendida, non ci eravamo mai stati e ne abbiamo subito apprezzato l'aria "fuori dal tempo", la misura vivibile -tutte le sue bellezze sono raggiungibili in pochi passi o.. pedalate!- e il fermento culturale: tante proposte per tutti, dai bimbi allo specialista più curioso.

La Biblioteca Ariostea mi è piaciuta moltissimo: una vera biblioteca viva! Giovani che studiano, ragazzini che leggono, studiosi che fanno ricerca; attrezzatura moderna e sale antiche; collezione e spazi veramente vissuti e adoperati dalla gente: fantastico!

La mostra celebrativa di Aldo Manuzio, il più grande e innovativo tipografo del Cinquecento e il primo editore in senso moderno, era piccola ma curata: esponeva esemplari usciti dai suoi torchi, manoscritti miniati, carte, corrispondenza e documenti, come uno dei suoi testamenti redatto proprio a Ferrara.
Famosa è la sua Divina Commedia, stampata per la prima volta senza commenti: solo il testo dantesco nel caratteristico corsivo, leggero ed elegante, senza nient'altro sulla pagina che i versi del poema. Ecco l'esemplare di Ferrara:

Aldo Manuzio Divina Commedia
La Divina Commedia stampata da Manuzio nel 1502



Quanto subisco il fascino dei libri antichi!! Sono il mio lavoro e la mia passione, e non potevano non ispirarmi nella mia attività creativa: infatti mi dà grande soddisfazione realizzare le minuscole miniature di libri che da molti anni creo per i miei gioielli di stile medievale e, anche, un po' fantasy e magici.

ancient book miniature necklace
Collana con libro antico in miniatura
E' proprio al motto di Aldo Manuzio che è ispirata la collezione di collane con mini libri e, in generale, tutta la mia attività: "Festina lente" significa "affrettati lentamente", un ossimoro che è un' esortazione a lavorare con decisione e prontezza, ma con calma, curando i dettagli e producendo sempre un buon risultato. Insomma: presto e bene!
Proprio ciò che cerco di fare quotidianamente con le mie creazioni.



martedì 21 aprile 2015

Geometric minimalist + tribal ethnic: a gorgeous boho style

What about mixing minimalist geometric with tribal ethnic look? a gorgeous effect for a modern boho style.

minimal tribal black and white outfit


Don't be shy about mixing different elements: fashion has no rules, create the unique style that speaks about you!

see the black and white bracelet with polymerclay faceted beads and scratched texture I created for you

mercoledì 15 aprile 2015

Archaeological treasures near you

One of my biggest interests and passions is archeology.
With my boyfriend we spend our holidays in search of ruins, crumbling remains and, of course, visiting the beautiful archaeological parks, big and small, for which our country is famous in the world.

Yesterday I had to attend to a bureaucratic job at the University in Milan: a perfect opportunity to make a nice trip, being already in the city.

So we decided to take a look to the Roman amphitheater of the town: one of the (few actually) evidences of the Roman presence in Milan.

The arena, built in the first century AD, is one of the largest in northern Italy; it's open to the public (for free !!) and thanks to recent excavations we can see parts of the exterior walls and foundations; there is also a small antiquarium with the relics found in the arena, an exhibition about ancient games and pieces about gladiators and the topography of the area.

milan roman arena


Compared to the most famous Italian sites, such as Pompeii, Rome, Ravenna, and a thousand others, this is certainly a very small park, and perhaps, for the less experienced, not of immediate interest; however we appreciated the opportunity to meet our passion in a place so close to home and that generally is not immediately connected to history: Milan is known for many other things, but the cultural, artistic and historical heritage of this city should not be underestimated.

Yesterday the day was sunny, hot, the city was crowded with lots of different and interesting people because of the Salone del Mobile (the famous furniture fair); plus I ate a delicious meal in a gluten free bakery and - we don't miss anything! - an ice cream at Grom's .. what  more ??

We took some pictures in the antiquarium which will inspire me to enrich my collection of archaeological jewels replicas. You know how much I enjoy reproducing pieces of our museums, like this roman necklace inspired by the archaeological finding in glass clay kept in the Antiquarium of Boscoreale (Naples), from the excavations near Pompeii.

necklace from pompeii


Soon I will work at a roman jewel from Milan's!!

If you wish to visit the amphitheater of Milan, you can find all the information on the official website.




Tesori archeologici vicino a te

Uno dei miei più grandi interessi e passioni è l'archeologia.
Con il mio fidanzato passiamo le vacanze a caccia di rovine, resti diroccati e, naturalmente, a visitare i bellissimi parchi archeologici grandi e piccoli per i quali il nostro paese è famoso nel mondo.

Ieri dovevo sbrigare un'incombenza burocratica in Università a Milano: occasione perfetta per fare una bella gita essendo già in città.

Abbiamo deciso così di dare un'occhiata all'anfiteatro romano: una delle (poche per la verità) testimonianze della presenza romana a Milano.

L'anfiteatro, costruito nel I secolo dC, è uno dei più grandi del nord Italia; è aperto al pubblico (gratis!!) e grazie ai recenti scavi sono visibili parti delle mura esterne e delle fondamenta; c'è inoltre un piccolo antiquarium con i reperti ritrovati nell'arena, una mostra sul gioco nell'antichità e pezzi riguardanti i gladiatori e la topografia della zona.

Rispetto ai più famosi siti italiani, come Pompei, Roma, Ravenna e mille altri, è certamente un parco piccolissimo e forse, per i meno esperti, non di immediato interesse; tuttavia abbiamo apprezzato la possibilità di soddisfare la nostra passione anche in un luogo così vicino a casa e che in genere non è immediatamente collegato alla storia: Milano è nota per molte altre cose, ma l'aspetto culturale, artistico e storico di questa città non è per niente da trascurare.

Ieri la giornata era piena di sole, caldissima, la città era affollata di tantissime persone diverse e interessanti per via del salone del mobile; in più ho mangiato un delizioso pranzetto in una panetteria senza glutine e, per non farci mancare niente, un gelato da grom.. cosa chiedere di meglio??

Abbiamo fatto alcune foto nell'antiquarium cui mi ispirerò per arricchire la mia  collezione di riproduzioni di gioielli archeologici. come sapete mi diverte tantissimo riprodurre i reperti dei nostri musei, come questa collana romana ispirata al ritrovamento in pastra vitrea conservato all'antiquarium di Boscoreale, presso Napoli, proveniente dagli scavi vicino Pompei.
by a glass paste necklace kept in Antiquarium of Boscoreale, near Pompei (Naples).

Presto mi metterò all'opera con dei gioielli romani milanesi!

Se desiderate visitare l'anfiteatro di Milano, trovate tutte le informazioni sul sito ufficiale.




venerdì 10 aprile 2015

L'outfit per il colloquio di lavoro: una faccenda corale..!

Nelle ultime settimane ho sostenuto -purtroppo? per fortuna?- diversi colloqui di lavoro, di vario genere e per diverse occupazioni: di gruppo, singoli, formali, tranquilli, facili e meno facili.
Convinta e soddisfatta della mia preparazione li ho affrontati piuttosto serenamente, ad esclusione di un problemino che per alcune può essere di facile soluzione ma per me é stata una mezza tragedia: l'abbigliamento.
Sono diversi anni che non faccio più colloqui, e nei miei ultimi impieghi ho lavorato in aziende dove per un motivo o per l'altro la formalità non era di casa:
in biblioteca mi occupavo di libri antichi, che sono polverosi sporchi e puzzolenti, per quanto belli e affascinanti, perciò indossavo quasi sempre il camice;
in precedenza ero nella pubblica amministrazione e portavo la divisa;
prima ancora lavoravo da casa perciò bellamente me ne stavo in tuta se non in pigiama :)
nella vita quotidiana vesto in modo che alcuni definiscono bizzarro; amo l'etnico, quello autentico, capi comodi e molto molto colorati; il mio vestito più elegante é un bellissimo sari indiano originale, blu e oro con vistosi ricami...
questo fatto, unito ai 7 o 8 anni trascorsi dal mio ultimo colloquio formale, mi hanno gettata in qualcosa di molto simile al panico per trovare da un giorno all'altro qualcosa di appropriato da indossare per posizioni lavorative in luoghi abbastanza .. fighi.. dove sospetto che i miei pantaloni africani non sarebbero granchè apprezzati..
tralascio le considerazioni filosofico-idealistiche su quello che penso a proposito dei giudizi dati sulla base degli indumenti o del taglio di capelli; la faccenda é così e bisogna adattarsi.
che fare dunque? l'ostacolo é stato affrontato con un intenso lavoro corale: madre, sorella, suocera sono state convocate portando bracciate di indumenti, scarpe, e foulard; ho consultato le amiche sul web, ho raccolto pareri, opinioni, foto di outfit; ho litigato con fidanzato e gatti che incomprensibilmente non si sentivano partecipi del problema e tendevano a minimizzare la questione, l'uno eclissandosi vigliaccamente, gli altri facendo i pazzi tra scatole di scarpe e armadi aperti appiccicando peli su ogni singolo capo di vestiario.
il giorno del colloquio più importante di tutti, mia sorella si é presentata di buon mattino stracarica di pacchetti, con l'occhio perfidamente critico di enzo miccio, ed il supplizio é incominciato.
ovviamente io adoro i vestiti, gli acessori, i gioielli, i colori, i tessuti.. anche se si realizzano gioielli lontani dal mainstream delle mode bisogna comunque essere aggiornati sulle tendenze e i gusti, anche solo per discostarsene se é il caso ;) però un conto é guardare, fare o progettare abiti e accessori, un conto é essere il manichino di un grande magazzino di abbigliamento!
mattinata terribile. mi sentivo una bambola snodabile, metti, togli, cammina, siediti, riprova, questo fa schifo, quello é terribile, ma questo é di nonna?, dove diavolo hai preso quell'obbrobrio.. etc.
dopo molti, ma molti, cambi d'abito frustranti e sfiancanti, ero sfinita ma vevamo trovato la combinazione giusta. sono rimasta piuttosto stupita del risultato: non era niente male.
con metà dei vestiti prestati e l'altra metà abbinata astutamente per farla sembrare ciò che in effetti non é, facevo una buona, ottima figura! senza rinunciare a sentirmi a mio agio (mai avrei messo tacchi alti o gonne aderenti) ero formale ma moderna, elegante ma giovane, formale ma femminile. missione compiuta!!
bastava davvero solo un occhio esterno esperto (e una tonnellata di roba dagli armadi di metà della mia parentela femminile) per combinare qualcosa di acettabile; mi sono sentita anche un po' sciocca visto che non mi spaventavano le domande a trabocchetto o il dover snocciolare studi ed esperienze in tre lingue, bensì lo scegliere quattro panni da mettermi addosso senza sembrare un clown, un barbone, una dama psicopatica dell'ottocento o un'indù pronta alle abluzione sulle rive del Gange..
alla fine, ringraziata la paziente sorella (che in realtà si é divertita un sacco...) con la promessa di un eccezionale paio di orecchini in vetro e rame battuto (che non so quando riuscirò a fare, per la verità), salutato lo stralunato partner e spazzolati fuoriosamente i vestiti per eliminare il pelame felino, ho tacchettato allegra verso la stazione per avviarmi al mio colloquio, tenendo bene a mente di: non tenere le mani in tasca, non sfregarmi gli occhi per non sbavare il trucco e non togliere assolutamente la giacca anche con trenta gradi.
resto in attesa del responso di tutta questa fatica, nel frattempo ho fatto un collage di un outfit simile a quello che ho indossato, perché a questo punto spero che ve lo stiate chiedendo..! :)

black and white outfit


La collana bianca e nera ovviamente é la mia :) 

ps. alla fine della fiera non mi hanno fatto mezza domanda in lingue straniere e c'erano due candidati in jeans e all star e una in minigonna discotecara e tronchetti tacco dieci con le borchie.. !!!