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giovedì 10 dicembre 2020

Natale naturale: addobbi invernali dal giardino

In genere non sono una grandissima fan degli addobbi, o meglio adoro vederli e mi piace il luccicare e la pienezza di festoni, ghirlande e palline; ammiro davvero chi sa con estro e gusto portare dentro casa i segni delle stagioni - non solo per Natale - con composizioni e decori. Però io non li faccio mai! 

Finora ho abitato in case piccole e molto incasinate, avendo quasi sempre prima lo studio poi il laboratorio nel soggiorno o, peggio, in cucina; tre gatti e pochissimo tempo non miglioravano la situazione. Perciò al massimo decoravo le finestre o qualche scaffale delle librerie, e fine della faccenda.

Ma non ero soddisfatta, mi mancava l'atmosfera di gioia e cura del Natale a casa dei miei genitori, quando il mio babbo preparava presepio, albero, angolini qua e là - sopra la tv, sul mobiletto dell'ingresso, nella nostra cameretta - con grazia e quella rustica semplicità che rimarrà sempre per me il sapore delle feste.

Quest'anno la casa nuova, grande e antica, il giardino pieno di alberi e arbusti, (il tempo libero, quello no... è poco come prima 😅) e il desiderio fortissimo di bontà e calore sarebbero stati finalmente le condizioni perfette per ri-cominciare a portare quell'aria festosa dell'infanzia anche qui. Ma... il 2020 ci ha messo il suo brutto zampone anche tra i miei poveri addobbi...! ahimè rimasti tutti nella casa vecchia, col trasloco fatto in fretta e furia e a spizzichi e bocconi nelle brevi finestre disponibili per spostarsi tra regioni. Tornerò a recuperare il resto a settembre, no a novembre, no a dicembre... sta tutto ancora là.

Quindi avevo una grandissima voglia di palline lucine stelline e candeline, e niente nientissimo a disposizione. Assolutamente non volevo ricomprare tutto, sia perchè sarebbe stato uno spreco sia perchè ai miei addobbi di famiglia sono affezionata, sono vecchi (vintage?) e pienissimi di ricordi belli e teneri.

Allora ho acquistato solamente due catene di luci per l'esterno, dato che non avendo mai avuto un albero in giardino non possedevo comunque niente del genere, una per il cipresso (ahimè l'abete è troppo alto e grande ci vorrebbe un km di lucine) e una per la loggia. Per il resto sono semplicemente uscita fuori e ho raccolto quel che c'era, così come hanno sempre fatto i nostri avi e come è iniziato tutto: addobbare le stanze e gli spazi nasce così, con rami e frutta e fiori offerti dalla natura.


Ecco il risultato.


Ghirlanda di eucalipto e piracanta















Rami di eucalipto freschi, rametti di piracanta, fil di ferro verde, pinze da taglio
Inizia a disporre i rami a forma di cerchio riempiendo bene gli spazi con le foglie



Sovrapponi la fine di ogni rametto con la cima di un altro per almeno 10-15 cm




Fissa in due o tre punti col fil di ferro ogni ramo al successivo



Prosegui per tutto il cerchio aggiungendo fronde più piccole dove ci sono vuoti





In due o tre punti aggiungi sopra i rami di eucalipto dei rametti di piracanta, legandola in alto e in basso



Aggiungi un nastro o uno spago in alto per appenderla


Può capitare che il peso stesso della ghirlanda la allunghi un po' verso il basso rendendola ovale




















In questo caso è sufficiente legare un filo di cotone al centro inferiore della ghirlanda, tirarlo bene e fissarlo al centro superiore in modo da riequilibrare la forma tonda





















Non occorre bagnare o fissare le fronde: dopo pochi giorni le foglie dell'eucalipto schiariranno assumendo la stupenda tonalità tipica di questa pianta, e i bordi si arricceranno naturalmente con un effetto molto scenografico. La piracanta invece durerà intatta molte settimane senza perdere vigore.


Il mini albero di fronde


Rametti e fronde di pino, abete, cipresso, quercia, alloro; fil di ferro verde, pinze da taglio; cono di cartone, ramo dritto





Infila il bastone nel cono di cartone (io ho usato l'anima interna delle rocche di filato) in modo che stia in piedi. Disponi i rametti e le fronde intorno al cono dalla base verso la punta fissandole con giri di fil di ferro.



                                      
Come addobbi puoi usare palline normali o dipingere le galbule ("pigne") del cipresso in oro, argento, rosso... con le tempere.



Aggiungi lucine se ne hai e poggia su una base come una fetta di tronco o una scatola.




Mini ghirlande di rosmarino


Piega a cerchio dei rametti lunghi di rosmarino fresco, legali con spago o nastrino e usali come chiudipacco, addobbi per l'albero o mini ghirlande da appendere.

mercoledì 12 dicembre 2018

Addobbi di Natale rustici fai da te con foglie e rami

C'è chi ogni anno per Natale aggiunge una nuova decorazione all'albero, chi conserva gli stessi preziosi addobbi di famiglia da generazioni e chi si diverte a confezionarli con le sue mani. Io rientrerei decisamente in queste due ultime categorie, ma soprattutto in quella nicchia non tanto piccola di persone che in realtà... non può fare niente perché vive con dei gatti 😁
Per evitare che rompano delicate sfere di vetro o ingarbuglino i festoni creando un parapiglia incredibile, ho pensato a due progetti semplici per poter dare un'aria festiva alla casa senza drammi da felini arrampicatori.
Usando elementi della natura possiamo preparare delle decorazioni che se cadono non si rompono e anche se vengono... assaggiate dai mici non creano problemi.
Sono semplicissime, rustiche e un po' montanare, come piace a me.

Ghirlanda di abete



La ghirlanda è un classico delle decorazioni natalizie, da appendere alla porta o alle finestre. Io ne ho realizzate anche alcune piccoline da mettere sulla parete del soggiorno come dei quadretti.

La parte più divertente è la raccolta degli elementi nel bosco o nel parco: anche in città puoi trovare l'occorrente, basta una passeggiata ai giardini pubblici!

Materiale:
Ramo di abete flessibile: raccoglilo da terra e non staccarlo mai dall'albero, dopo una giornata ventosa ne trovi parecchi sparsi attorno alle radici
Filo verde
Spago
Rafia del colore preferito
Bacche rosse: puoi usare biancospino, piracanta, bambù sacro, rosa canina...
Un rametto di agrifoglio
Nastro rosso




Procedimento:

1. Piega il ramo di pino a cerchio coprendo con le fronde la parte legnosa, lega ben stretto con alcuni giri di filo verde.

 

2. Ricopri con alcuni giri di spago la giunzione e fai due nodi, il secondo non troppo stretto.


3. I rametti minori vanno fissati al cerchio principale per dare bene la forma, ma lasciamone alcuni (i più corti) liberi così da creare un effetto più naturale. Usiamo il filo verde legato abbastanza morbido assecondando la distribuzione dei rametti.

 




4. Infiliamo un rametto di bacche nel nodo formato dallo spago e fissiamo con alcuni giri di rafia. Questa sarà la parte inferiore della ghirlanda.





5. Prendiamo il rametto di agrifoglio e facciamo passare la rafia in alcuni giri attorno ai piccioli delle foglie, poi appoggiamo il rametto dove abbiamo legato precedentemente i rametti minori con il filo verde e annodiamo sul retro.

 

6. Facciamo passare un nastro rosso in alto e appendiamo.





Festone di foglie




La natura ci regala tantissimi elementi decorativi, senza bisogno di molto altro. Basta raccoglierli e metterli insieme! Ecco allora un festone rustico che accosta semplicemente le forme e i colori delle foglie, con materiali "poveri" ma armoniosi.

Materiale:
Cordone di fibra di cocco, iuta, spago o lana
Foglie secche grandi di vari colori e forme
Pigne piccole, ad esempio abete e ontano
Fette di arancia essiccate
Stecche di cannella
Bacche rosse
Ago e filo
Nastro rosso



1. Aiutandoti con l'ago fai un forellino nelle foglie e fai passare il filo, legalo poi con un paio di nodini al cordone. Alterna colori, forme e dimensioni.


2. Tra una foglia e l'altra lega pigne, bacche, fette di arancia e stecche di cannella. Per fissare le pigne fai passare il filo tra le brattee (le "squame") più vicine al picciolo, non c'è bisogno di colla.






3. Fai passare il nastro rosso alternativamente davanti e dietro il cordone tra le foglie e le pigne. Crea un anello ad ogni capo per appendere.



Puoi posizionare il festone sia all'interno che all'esterno, anzi può darsi che attiri qualche uccellino a mangiare le bacche!





domenica 9 dicembre 2018

Eat & Dye - dalla cucina alla tintura senza sprechi : ebook con ricette vegan mangia e tingi

È online!!! 🎁🎆



L'eBook "Eat & Dye - dalla cucina alla tintura senza sprechi" che ho scritto con The food sister è in negozio! Te ne ho parlato in questi giorni e sono così felice di presentarlo come strenna natalizia per queste feste, dove non possono mancare due cose: il cibo e i regali!! Ed è questo che troverai nel libro: un menù dal primo al dolce con le ricette di Myriam, vegan e salutari, con accostamenti inusuali o tradizionali (tranquilla, c'è anche il cioccolato ☺); e, con gli stessi ingredienti, un progetto creativo per ogni portata.
Acqua di cottura, bucce, liquido di ammollo... tutto in cucina torna utile per la tintura, all'insegna del riuso e dell'"economia circolare" che passa anche dal tagliere delle verdure. Nel percorso dal piatto al compost i vegetali hanno ancora molto da dare, e in questo manualetto ti insegno come fare a trarne bellissimi colori naturali.
Non solo, con i tessuti e i filati così tinti realizziamo dei piccoli regali di Natale super ecologici ma carini e coccolosi, senza dimenticare la confezione, anch'essa 100% ecosostenibile.
Puoi acquistarlo in formato digitale PDF ed ePub. Accendi i fornelli!

martedì 3 aprile 2018

10 idee ecologiche per riciclare abiti e tessili

E' primaveraaaaa!
Sì sì, passeggiate, fiori e cielo azzurro, ma anche grandi pulizie, cambio armadi (orrore!) e in generale una gran voglia di nuovo e fresco.
Scartare ciò che non usiamo più è necessario per fare un po' di spazio fisico e mentale, e può essere anche utile agli altri e persino divertente.
Gli indumenti o gli accessori di casa in buono stato li possiamo regalare, portare al mercatino dell'usato o scambiare con altre persone in un "ritorno al baratto" che sta fortunatamente riprendendo piede: organizziamo uno swap party con le amiche o iscriviamoci ai tanti gruppi social dove ci si accorda per donare o scambiare; ciò che non serve a me serve a te, e viceversa, ci risolviamo un problema a vicenda senza acquistare altri prodotti e riciclando ciò che è già in circolazione. Si fanno anche nuove amicizie!

Alcuni capi o tessili però probabilmente li scartiamo perchè sono rovinati, lisi o macchiati: che ci facciamo? buttiamo? Non è detto. Ecco 10 idee carine per riutilizzarli, come si faceva un tempo quando tutto veniva buono per fare qualcos'altro.



1. collant bucati - panno catturapolvere: il materiale dei collant è perfetto per spolverare perchè attira staticamente polvere e capelli

2. maglioni rovinati - panni per lucidare il legno: la lana è sempre stata usata per la manutenzione dei mobili in legno, è morbida ma consistente, ideale per stendere cere e creme curative per il mobilio più delicato

3. federe usurate - custodia per cappotti: fai un buco per far passare l'appendino nel lato corto chiuso, usa la federa per coprire giacche e cappotti che riponi nell'armadio al cambio di stagione

4. t shirt macchiate, rovinate sotto le ascelle o ormai troppo piccole/grandi- shopper: taglia via le maniche, allarga l'apertura dello scollo e cuci il fondo. Hai una shopper riutilizzabile e lavabile per la spesa.

5. calzini spaiati o bucati - gioco per gatti: riempi la calza con stracci (o con un'altra calza) appallottolati, chiudi con una cucitura o con un nodo e attacca a un lungo spago. Fissalo al tiragraffi o a una bacchetta di legno o plastica per far giocare i gatti

6. tappeto di tessuto macchiato o liso - paraspifferi: arrotola il tappeto come un salamino e fissalo cucendolo alle estremità. Davanti a porte e portefinestre è un paraspifferi colorato a costo zero.

7. tenda doccia rotta - bustina beauty piscina: ritaglia dalla parte non rovinata della tenda un rettangolo grande più o meno come un foglio A4, piegalo a metà e cuci i lati corti; cuci una cerniera zip sui lati lunghi e, se vuoi, un laccetto per appendere. Hai una bustina impermeabile per la piscina o la spiaggia.

8. jeans rovinati o che non calzano più- borsa: taglia via le gambe appena sopra il cavallo, cuci il fondo; dalle gambe ritaglia due liste lunghe quanto desideri per fare il manico, cucile insieme e applicale ai lati della borsa. In alternativa puoi farne due corti per una borsetta a mano. Questo modello era in gran voga negli anni '90, è molto carino per le ragazzine e puoi realizzarlo anche a partire da una gonna.

9. bordo in pizzo di tende stinte o rovinate - allungare gonna o maglietta: vecchio trucco delle mamme di una volta. Se hai una tenda (o una tovaglia, un copriletto) stinti o macchiati ma con un bel bordo di pizzo, taglialo via e usalo per rimordernare dei vestiti. Puoi cucirlo all'orlo di una gonna o di un abito troppo corti, in fondo alle gambe di un pantalone per rinnovarlo, di una maglietta per vivacizzarla.

10. asciugamani consumati o macchiati - cerchietti struccanti: ritaglia dalle parti buone tanti cerchietti di circa 5 cm di diametro, sovrapponine 3 alla volta e cuci a zig zag lungo il bordo. Hai dei dischetti per struccarsi lavabili e riciclabili.

martedì 7 novembre 2017

Come gomitolo e uncinetto: di amicizie proficue che creano belle cose

Sono molto felice di avere avviato una collaborazione con una bravissima artigiana e amica: Lisa di CrochetRomance.
Lisa lavora all'uncinetto e ai ferri per creare capi e accessori romantici e femminili (puoi trovarli qui), realizza tutorial e schemi e gestisce il gruppo TempodiCrochet.
Ci conosciamo da tempo, essendo entrambe tra le leaders del team Etsy italiano Italia Smart Team, così quando le ho mostrato le mie lane tinte con le piante abbiamo subito deciso di fare qualcosa insieme.
Lisa si è prestata a fare da tester alla lana Tuttosicrea, realizzando alcuni progetti e video tutorial per valutarne morbidezza, scorrevolezza e resistenza ai lavaggi.
Questi preziosi mini corsi sono disponibili, insieme ai molti altri che ha creato in italiano, inglese e tedesco, per destrorsi e per mancini, nel suo canale YouTube. Ecco un esempio:



Realizzato con lana tinta con Cerretta (Serratula tinctoria), Piantaggine (Plantago major) e Hennè (Lawsonia Inermis), tonalità che si abbinano perfettamente in colori pastello delicati e giovani.

Il giudizio di Lisa sulle mie lane tinte con le piante:


Iscriviti al canale YouTube per imparare a lavorare all'uncinetto e a maglia con le spiegazioni semplici e passo di Lisa, che ringrazio tanto tanto perchè mi fa scoprire continuamente qualcosa di nuovo su questa affascinante arte, un po' dimenticata in passato, ma che è tornata alla grande tra le mani anche delle giovanissime. Non resta che provare :)

lunedì 2 ottobre 2017

Tuttosicrea davanti alla telecamera: non si sa mai cosa ti può capitare nella vita!

Oggi ti mostro qualcosa di me che forse non ti aspetti 😊

Il percorso creativo è sempre in evoluzione, e tutto contribuisce a portarci dove siamo oggi e dove arriveremo domani.
Ho iniziato a lavorare l'argilla polimerica una dozzina di anni fa, ne ho esplorato ogni anfratto, ogni piega e ogni superficie. Questo materiale mi ha dato tanto, ma ad un certo punto ho capito che dovevo cercare un mezzo più in linea con il mio stile di vita e con quello che voglio comunicare alle persone; un materiale più naturale, più originario. Certamente la soluzione più ovvia sarebbe stata la ceramica, ma essa richiede attrezzature, tempi e spazi che ahimè non posso permettermi di allestire ora. Così dopo tanti esperimenti sono giunta a mettere a punto il "mio" mix di argille, gesso e altri elementi che mi consente di lavorare bene, tener fede all'ecologia e fare un altro pezzo di strada. Quello che trovi in negozio ora.
Però se sono stata in grado di arrivare fin qui, e, spero, di poter proseguire oltre, è grazie all'esperienza lunga e impegnativa con l'argilla polimerica. I gesti, le manualità, le concezioni sono in gran parte gli stessi, e le tecniche che ho (auto)appreso allora mi sono utilissime ancora oggi. E' per questo che non rinnego affatto i trascorsi "polimerici", anzi. Spesso proprio da lì molte artigiane partono per avvicinarsi alla ceramica o anche ai metalli, da un materiale "facile" e reperibile, senza bisogno di forni speciali, spazi enormi, colori laboriosi.

Perciò quando ho ricevuto la proposta di una collaborazione importante, che riconosceva la mia professionalità e voleva avvicinare altre donne a questa disciplina, ho pensato che sarebbe stato sciocco non accettare.
Primo perchè io sono anche quello, cioè come ho detto l'esperienza di anni con l'argilla polimerica ha contribuito a portarmi qui; secondo perchè non mi piace tenere "i segreti" e quello che so amo divulgarlo, di certo non ho inventato niente di sconvolgente e mi fa piacere che altri si approccino all'artigianato creativo; infine, non posso nasconderlo, perchè mi sono sentita lusingata, apprezzata e come "premiata" di tanto impegno e fatica.

Vivo questo come un tuffo nel passato, come riguardare vecchie foto di quando eravamo giovani :D
Anche se ti sembrerà bizzarro - abituata a contenuti molto diversi su queste pagine - ti faccio vedere allora cosa ho combinato con DeAgostini DeAbyDay .
C'è un canale tutto mio sul loro sito con i tutorial e alcuni progetti che mi sono stati richiesti.

Ringrazio tanto Serena che ha pensato a me (a proposito di ricordi di gioventù!) e tutta la squadra dei videomakers che mi ha fatto provare un'esperienza bellissima e formativa. Non mi abituerò mai a vedermi con quel trucco ma è stato fico.

Questa sono io davanti alla telecamera 🙈




lunedì 28 marzo 2016

Vasetti primaverili: argilla polimerica con texture e patina - Spring planters in polymer clay with texture and whitewashed effect

Vasetti primaverili: argilla polimerica con texture e patina                         Scroll down for English

Un breve video della lavorazione "whitewashed" sull'argilla polimerica: una patina bianca che dà un effetto gesso rustico molto carino sull'argilla polimerica.
Va eseguito su una texture, cioè segni, incisioni, incavi in modo da farli risaltare e creare un motivo decorativo.






Ho realizzato i vasetti in argilla polimerica con colori pastello, uno dipinto e due con texture.
Le texture possono essere realizzate con timbri, fogli di gomma appositi (qui trovi quelli realizzati da me) ma anche con strumenti comunissimi, come stuzzicadenti, viti, tappi di pennarelli, cannucce.. qualsiasi cosa trovi in casa che abbia una bella trama da imprimere sulla pasta.

Una volta texturizzata la superficie e cotto il pezzo, l'applicazione del whitewashed è molto semplice: qui uso colore a olio, perchè è più coprente e dà una finitura liscia all'oggetto; puoi usare anche la tempera, ma risulterà un po' più tenue e dovrai fare più passaggi.

Stendi il colore su tutta la superficie dell'oggetto con le dita facendolo ben penetrare nei solchi della texture. Subito dopo rimuovi l'eccesso con carta da cucina in modo che le parti non texturizzate rimangano pulite e il disegno resti in evidenza.

Lascia asciugare molto bene (se usi il colore ad olio almeno una giornata, con la tempera anche un'ora basta) poi vernicia con apposita vernice per paste polimeriche non lucida.

Se vuoi vedere i vasetti finiti clicca qui 



    English version                 Spring planters in polymer clay with texture and whitewashed effect

A short video on whitewashed technique on polymer clay: a white patina giving a rustic chalck effect. It's used on textured clay, with scratches, engravings, grooves to make them outstand and creating a decorative pattern.

I made the planters in polymer clay pastel colors, one is painted and two with textures.
You can create textures with stamps, texture sheets (you can find mine here) but also with simple tools: toothpicks, screws, pen caps, straws.. anything you can find at home with a nice pattern to impress on the clay.

Once textured the surface and cured the piece, the whitewashed technique is really easy to use: here I use oil paint, because is more intense and also gives a beautiful smooth finish on the surface; you can use also poster paint, but it's a bit more tenuos and you'll have to make more layers.

Spread the paint on the surface with your fingers making it penetrate in the engravings of the texture. Then immediately wipe away the exceeding colour with a paper to leave the non textured parts clean and the pattern in evidence.

Let dry very well (if you use oil paint wait one day, with poster paint one hour is enough) then coat with non glossy varnish specific for polyme clay.

To see the finished planters click here



domenica 25 ottobre 2015

Tutorial: hai perso una pietra incastonata nel tuo gioiello preferito? Ricreala con l'argilla polimerica - Repair bezel jewelry: recreate the lost gem of a damaged jewel with polymerclay

Un'amica mi ha affidato gli orecchini in argento della nonna di cui ha perso una pietra a castone: è un peccato non potrerli pià indossare! Presto fatto: ho sostituito entrambe le gemme con pietre effetto turchese realizzate in argilla polimerica. Puoi farlo anche tu!
Sono sicura che ti è capitato di perdere una pietra da un gioiello cui tieni: non chiuderlo in un cassetto! Riparalo insieme a me con il polymerclay :)

Ecco come fare:





tutorial: Repair bezel jewelry: recreate the lost gem of a damaged jewel with polymerclay


TUTORIAL

Ripara un gioiello a castone con l'argilla polimerica













Ricreeremo le pietre mancanti con l'argilla polimerica effetto turchese. Puoi farlo con qualsiasi gioiello a castone senza graffe.







1. Prendi 8 parti di argilla polimerica color turchese, 1 parte colore bianco, 1 parte colore ecru e mischiale bene.







2. Taglia a pezzi piccolissimi la pasta con una lama ondulata; se non ce l'hai anche una lama dritta per polymerclay andrà bene, oppure una lametta da barba (attenzione alle dita!!).








3. Fai lo stesso con un pezzetto di pasta nera. I pezzi devono essere molto piccoli ed irregolari.







4. Forma una sfera morbida con i pezzettini azzurri: non premere troppo, le particelle devono essere evidenti ed irregolari.




5. Rotola delicatamente la sfera sui pezzettini neri, coprendola in modo irregolare.







tutorial: Repair bezel jewelry: recreate the lost gem of a damaged jewel with polymerclay


6. Taglia la sfera a metà; regola la misura a seconda del tuo gioiello; colloca il lato piatto della mezza perla nello spazio vuoto del castone e modella delicatamente la forma desiderata.





7. Ricorda di non premere troppo: le crepe e le fessure devono vedersi.









8. Forma una piccola pallina di pasta azzurra e premila nel retro del gioiello nello spazio vuoto lasciato dalla pietra mancante, per fissare meglio la nostra gemma.





9. Cospargi uno strato sottile di tempera nera sulla pietra, facendo penetrare il colore nelle fessure; ripulisci subito con un fazzolettino; il colore deve rimanere nelle crepe lasciando pulita la parte azzurra. Colloca le pietre nel castone e cuoci tutto secondo le istruzioni della tua marca di polymerclay.



10. Una volta cotte incolla le pietre e il fermo retrostante con colla bicomponente; lascia asciugare e vernicia con vernice trasparente per polymerclay.


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domenica 18 ottobre 2015

10 oggetti che hai in casa per lavorare l'argilla polimerica - 10 items you have at home to use with polymerclay

Scroll for English version

A che serve questa roba? sto costruendo un robot cuoco? ho svuotato la cantina? no no.. sto creando qualcosa in polymerclay :)

Non sempre è necessario comprare attrezzi costosi per lavorare il nostro materiale preferito. Molti strumenti utili si trovano in casa e sono efficaci tanto quanto quelli professionali.

Ho preparato allora un decalogo di quelli che io uso più spesso (in ordine sparso):

1. La bottiglia - mattarello
Per stendere la pasta occorre un mattarello perfettamente liscio; quelli in legno non vanno bene, perchè sono porosi, trattengono i colori più forti (rosso, verde, blu..) e alla lunga sporcano le paste più chiare.
Puoi comprare un mattarello in resina o plexiglass, oppure usare una semplice bottiglia di vetro o una lattina di alluminio.
Per stendere la pasta in spessori uniformi usa degli elastici ai due capi del "mattarello": più sottili o più grossi a seconda dello spessore che vuoi ottenere, ti aiuteranno a mantenere una sfoglia uniforme.

2. Il sale grosso
Fichissimo per le texture! puoi creare perle molto carine e particolari con il sale: forma delle sferette e rotolale nel sale grosso; cuoci, raffredda e sciacqua; il sale si scioglie via lasciando dei fori irregolari effetto pietra lavica. Lo adoro!!

3. Viti, rondelle, materiale di ferramenta
Tutti gli oggetti piccoli e rugosi, appuntiti, incavati etc etc sono perfetti per texturizzare la pasta: conficca, rotola, premi, buca, raschia per creare effetti sorprendenti; in particolar modo per la tecnica mokume gane.

4. Carta vetrata grossa
E' uno dei miei "mai-senza": la uso moltissimo per creare superfici ruvide, premendola più o meno forte sulla pasta. L'effetto è naturale e rifinito.

5. Lampadine (non più funzionanti)
Per creare dischi o altre forme bombate la base che uso è un bel bulbo di lampadina.. le francesi usano i piatti per le escargot (lumache!!), ma qui da noi non credo si trovino.. io uso le lampadine e mi ci trovo benone. Stendi il tuo disco o altra formina sul vetro e cuoci tutto: non c'è pericolo alla bassa temperatura di cottura del polymerclay, ma attenzione quando estrai dal forno, la lampadina scotta! Potrai realizzare forme curvate e bombate perfette o sbizzarrirti con altri tipi di lampadina: a punta, a spirale, ovali..

6. Lametta da barba
Da usare con moltissima attenzione per affettare le canes e per tutti i tagli piccoli e precisi. Le lame professionali sono abbastanza costose: a meno che tu non debba fare lavori piuttosto grandi la lametta andrà benone. Però devi stare attentissima a non tagliarti, è facile sbagliare lato e prenderla dalla parte della lama.. perciò ti consiglio di farle un manico con una piccola striscia di polymer, così da non confonderti quando la afferri.

7. Pelapatate
Ahaha lo adoro! è buffo ma utilissimo: per "pelare", appunto, sottili strati di pasta nel mokume gane e in mille altre tecniche. Devi provarlo, è troppo divertente!

8. Cannuccia
Semplicissimo: per fare fori larghi nella pasta. Tra l'altro il pezzettino che rimane all'interno una volta fatto il buco è un dischettino perfetto: non buttarli, usali per decorare a polka-dot!

9. Mollette da bucato
Un altro mai-senza: quando vernici le perle e devi farle asciugare, dove le metti per non farle appiccicare al tavolo? le infili in uno stecchino e lo metti di traverso a un bicchiere, oppure lo pinzi con la molletta così sta in piedi. Più facile a farsi che a dirsi ;)

10. Stecchini
Eccoli, i re dell'argilla polimerica, usati dalla principiante fino alla più grande artista del mondo: gli stecchini!! Ovvio, servono per forare e, l'abbiamo appena detto, per infilarci le perle.. ma non solo. Usa la punta per pizzicare la pasta e creare un effetto muschio o pelo, premili di piatto per scanalature, rompili e usa la parte frastagliata per texture di pallini irregolari, eccetera eccetera. Non puoi farne a meno!

Se ti piace lavorare il polymerlcay con texture ed effetti, come faux ceramic, mica shift, cloisonnè, effetto silkscreen, effetto broccato, dai un'occhiata ai miei fogli per texture e timbri: quali fantasie preferisci? se vuoi mostrami i lavori che hai realizzato con queste tecniche, sono curiosa!



English version

What is this stuff? Am I building a robot cook? Did I empty the cellar? no no .. I'm modeling polymerclay :)

It is not always necessary to buy expensive tools to work our favorite material. You can find many objects at home which are as effective as professional ones.

Here's the ones I use most often (in no particular order):

1. The bottle - rolling pin
To roll out the clay it's necessary a perfectly smooth rolling pin; wooden ones are not going well, because they are porous, hold the stronger colors (red, green, blue ..) and leave spots on the lighter colors.
You can buy a rolling pin in resin or plexiglass, or use a simple glass bottle or an aluminum can.
To roll the clay into uniform thickness use rubber bands at both ends of the "rolling pin": thinner or thicker depending on the thickness you want to achieve, it will help you to maintain a uniform layer of clay.

2. The salt
Very cool for textures! you can create very nice beads and details with salt: shape round beads and roll them in the salt; bake, let cool and rinse; salt melts away leaving irregular holes for a lava stone effect. I love it!!

3. Screws, washers, ironware
All wrinkled, sharp, hollowed objects are perfect for texturing the clay: stick, roll, press, puncture, scrape to create amazing effects; especially for the mokume gane technqiue.

4. Sandpaper
And one of my "never-without": I use it a lot to create rough surfaces, pressing it more or less strongly on the clay. The effect is natural and finished.

5. Ligh bulbs
To create discs or other rounded forms I use light bulbs as base. The French use the dishes for escargots (snails !!), but here in Italy they're impossible to find .. I use bulbs and they work well. Stretch out your disk or other shape on the glass and bake everything: there is no danger to the low cooking temperature of polymerclay, but beware when you take it out of the oven, the bulbs are hot! You will create perfect curved shapes or have fun trying other kind of light bulbs: pointed, spiral, oval ..

6. Razor blade
Use with extreme care for slicing canes and for all small and precise cuts. Professional blades are quite expensive: unless you don't have to do big items the razor blade will be OK. But you must be extremely careful, it is easy to absentuly grab the wrong side of the blade .. so make it a handle with a small strip of clay, so you won't mistake.

7. Peeler
Haha I love it! it's hilarious but useful: to "peel", in fact, thin layers of clay in mokume gane and many other techniques. You must try it, it's too funny!

8. Drinking Straw
Simple: to make large holes in the clay. And more: the little bit of clay that remains inside once the hole is made, is a perfect tiny round; don't throw them, use for a polka-dot decoration!

9. Clothes Pegs
Another never-without: when you paint your beads and have to dry them, where do you put them to avoid sticking on the table? insert them in a toothpick and put it across a glass, or pin them with a clothespeg so it stands up. Easier to do than to say;)

10. Sticks
Here they are, the kings of polymerclau, used by beginners to the greatest artist in the world: toothpicks !! Of course, they're used to drill and, as we just said, to hold beads .. but tehre's more. Use the tips to pinch the clay and create a moss or hair effect, press them flat to create grooves, break them and use the irregular broken side for textures, and so on. You can't live without!!

If you like modeling polymerclay with textures and effects, like faux ceramic, mica shift, cloisonné, silkscreen effect, brocade effect, take a look at my texture sheets and stamps: which patterns do you prefer? if you want show me your creations with these techniques: I'm curious!

mercoledì 22 luglio 2015

Meteoriti: globi cavi in polymerclay - Meteorites: hollow globes in polymerclay

Una delle tecniche più complesse della lavorazione del polymerclay è la realizzazione di sfere cave.

Ogni artista in realtà ha la sua tecnica, che varia con la persona e l'esperienza, la sensibilità estetica e il risultato che si vuole ottenere.

Si possono ottenere perle cave per renderle più leggere, o per creare effetti di trasparenza con il translucent clay; pendenti anche molto grandi che lascino intravedere altre forme, texture o colori all'interno, in un gioco di spazi; bracciali rigidi vuoti all'interno forati per giocare con la luce e richiamare coralli, vegetali o pietre.


Hollow globes meteorite earrings
Orecchini pendenti effetto lava

E' sempre una sfida alla gravità e alla materia, prova di quanto meravigliosamente versatile sia l'argilla polimerica: si può imitare la natura in uno stile selvaggio, boschivo, marino, spaziale.. oppure, per chi ha una sensibilità più lineare, dar vita a forme geometriche, stilizzate, futuristiche nel gioco di pieni e vuoti, magari sottolineando la purezza delle linee con scelte cromatiche tutto-bianco o tutto-nero in capolavori di "ingegneria".


Hollow globes meteorite earrings
Orecchini pendenti spaziali

Per me l'ispirazione alla natura è una cifra estetica fondamentale, perciò ho voluto usare le sfere cave, tra le altre cose, per realizzare una serie di gioielli ispirati sì alle forme naturali, ma questa volte non a quelle vive e organiche di piante e animali: bensì al delicato equilibrio di perfezione geometrica e imperfezione casuale delle formazioni rocciose del mondo minerale.

hollow globe meteorite ring
Anelli meteora oro e viola, terracotta e nero


Ho riprodotto e reinventato i miei globi cavi ispirandomi ai meteoriti e alle forme tondeggianti, ma irregolari, dei pianeti; una sfera perfetta e liscia non sarebbe nel mio stile :) inoltre questi corpi spaziali si formano per scontri, violenti impatti ed erosioni millenarie: ecco perchè la loro superficie è ruvida e percorsa da crepe, avvallamenti e cavità.

Hollow globes meteorite ring
Anello meteora azzurro e oro


Ho giocato con i colori per dare un tocco più leggero e allegro alle forme, e studiato composizioni nuove e originali creando dei gioielli unici, inusitati e che stupiscono.


Hollow globes meteorite rings
Anelli meteora indossati: non passano inosservati!



 La tecnica usata per questi globi irregolari consiste nel ricoprire una pallina di materiale leggero e fragile con un cerchio di argilla ben compattato; in seguito si praticano i fori con gli appositi strumenti per modellare, assottigliandone o ispessendone i bordi per creare l'effetto desiderato. La superficie è poi premuta con carta vetrata, tessuto, carta spiegazzata per dare la finitura ruvida, e percorsa con fori, segni e impressioni dati dalle punte di diversi strumenti professionali ma anche trovati per casa come viti, stecchini, rondelle per realizzare la texture. Infine tutto è cosparso con polveri di mica metallizzate per accentuare i dettagli.
Dopo la cottura l'anima interna è rimossa e la superficie verniciata con finitura opaca per un effetto naturale, oppure con resina bicomponente per vetrificare con un risultato extralucido e ancora più "spaziale".



Hollow globes meteorite earrings
Orecchini meteora a perno in vari colori

Vi sono naturalmente altre tecniche, a seconda del risultato che si vuole ottenere: perle lisce, pendenti a più strati, trasparenze, bangles eccetera. Ma di queste parlerò in altri post :)

Per i gioielli in questa pagina ecco i link: orecchini pendenti e a perno, anelli, pendenti.





ENGLISH VERSION

One of the more complex techniques of processing polymerclay is the realization of hollow spheres.

Each artist actually has his technique, which varies with the person and the experience, aesthetic sensibility and the result desired.

You can obtain hollow beads to make them lighter, or to create transparency effects with translucent clay; pendants even very large hiding other forms, textures or colors inside, playing with space and matter; bangles empty inside with holes to play with light and recall corals, plants or stones.


It 's always a challenge to gravity and matter, evidence of how polymer clay is wonderfully versatile: it can imitate nature in wild, forest, marine, space style .. or, for those with a more linear sensitivity, give life to geometric shapes, stylized, futuristic in the game of full and empty, maybe emphasizing the purity of the lines with color choices all-white or all-black creating "engineering" masterpieces.



For me the inspiration to nature is my aesthetic key, so I wanted to use the hollow spheres, among other things, to make a series of jewelry inspired by natural forms, but this time not to those living and organic of plants and animals: but the delicate balance of geometric perfection and random imperfection of rock formations in the mineral world.



I reproduced and reinvented my hollow globes inspired by meteorites and the rounded, but irregular, shapes of the planets; a perfect and smooth sphere would not be my style :) also these space bodies are formed by collisions, violent impacts and millenary erosion: that's why their surface is rough and covered with cracks, hollows and cavities.


I played with the colors to give a touch of light and cheerful to the shapes, and designed new and original compositions by creating unique jewelry, unusual and amazing.



 The technique used for these irregular globes consists of covering a ball of light and fragile material with a circle of clay, well compacted; then drilling with the appropriate modeling tools, making the edges thicker or thinner to create the desired effect. The surface is then pressed with sandpaper, cloth, crumpled paper to give the rough finish, and covered with holes, signs and impression with the tips of several professional tools, but also things found at home like screws, toothpicks, washers to achieve texture. Finally everything is sprinkled with mica metallic powders to accentuate the details.
After baking, the inner core is removed and the surface coated with a matte finish for a natural look, or with two-component resin to vitrify with a high gloss result and even more "futuristic".




There are of course other techniques, depending on the result to be obtained: smooth beads, pendants with multiple layers, transparencies, bangles etcetera. But about that I'll write in other posts :)

For jewelry on this page here are the links: earrings, stud earrings, rings, pendants.
For the single pieces shown in the post there are links under the pictures.