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martedì 11 dicembre 2018

L'ingrediente indispensabile della tintura naturale: la lentezza



La tintura naturale è un esercizio di calma e di pazienza come pochi altri. Non c'è nessunissima fretta, mai, perché a dettare il ritmo è la natura e lei fa le cose come e quando si deve.
Questi colori ne sono un esempio chiarissimo: l'avocado e le pigne ci mettono del tempo per dare il loro rosa.
Bisogna pazientemente tenere da parte i noccioli del frutto, mica lo mangi tutti giorni, e racimolarne qua e là dai parenti e dagli amici; farli seccare pian piano finché se ne ha abbastanza da fare la tintura. Allora dentro la pentola per ore, un po' sul fuoco e un po' a riposo, perché più aspetti e più il colore sarà intenso e bello.
Le pigne poi, sono ancora più lente. Devi raccoglierle d'estate perché la tonalità sia la migliore, scarpinando in montagna per trovare i boschi più belli e ricchi di regali per terra tra le radici. Poi devi ridiscendere con lo zaino pesante, e risalire un'altra volta, un altro giorno, per prenderne ancora. Devono durare tutto l'inverno perché fino al luglio successivo non ce ne saranno più che diano il colore giusto. Se le finisci puoi solo aspettare.
C'è tutto questo dentro i filati che tingo, la natura e le tradizioni e la tecnica, ma soprattutto tempo e calma, per fare le cose per bene.
La lana rosa, soffice e calda come una sera d'inverno davanti a un fuoco di legna, è in negozio, dove trovi anche l'eBook per tingere con frutta e verdura: c'è anche l'avocado!

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