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martedì 11 dicembre 2018
L'ingrediente indispensabile della tintura naturale: la lentezza
La tintura naturale è un esercizio di calma e di pazienza come pochi altri. Non c'è nessunissima fretta, mai, perché a dettare il ritmo è la natura e lei fa le cose come e quando si deve.
Questi colori ne sono un esempio chiarissimo: l'avocado e le pigne ci mettono del tempo per dare il loro rosa.
Bisogna pazientemente tenere da parte i noccioli del frutto, mica lo mangi tutti giorni, e racimolarne qua e là dai parenti e dagli amici; farli seccare pian piano finché se ne ha abbastanza da fare la tintura. Allora dentro la pentola per ore, un po' sul fuoco e un po' a riposo, perché più aspetti e più il colore sarà intenso e bello.
Le pigne poi, sono ancora più lente. Devi raccoglierle d'estate perché la tonalità sia la migliore, scarpinando in montagna per trovare i boschi più belli e ricchi di regali per terra tra le radici. Poi devi ridiscendere con lo zaino pesante, e risalire un'altra volta, un altro giorno, per prenderne ancora. Devono durare tutto l'inverno perché fino al luglio successivo non ce ne saranno più che diano il colore giusto. Se le finisci puoi solo aspettare.
C'è tutto questo dentro i filati che tingo, la natura e le tradizioni e la tecnica, ma soprattutto tempo e calma, per fare le cose per bene.
La lana rosa, soffice e calda come una sera d'inverno davanti a un fuoco di legna, è in negozio, dove trovi anche l'eBook per tingere con frutta e verdura: c'è anche l'avocado!
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venerdì 2 marzo 2018
Il rosa non è il colore (solo) delle bambine
Il rosa non è sempre stato il colore delle bambine.
Anche uno studio storico accademico, della dottoressa americana J. Paoletti, se ne è occupato: l'uso dei colori rosa e azzurro per distinguere l'abbigliamento di bambine e bambini prende piede in modo diffuso solo nel primo dopoguerra. A lungo i piccoli venivano vestiti semplicemente di bianco, più pratico da lavare, o in ogni caso senza attribuire un significato di genere ai colori. Poi, per un periodo, il rosa è stato più usato per i maschi, in quanto sfumatura del rosso, tinta forte e considerata più maschile. Dobbiamo anche ricordare che fino a non molto tempo fa l'uso di preparare in anticipo corredini differenziati da bimbo o da bimba non era diffuso, perché non c'era ancora la pratica che permetteva di sapere se si aspettava una femminuccia o un maschietto 😊
In ogni caso mi piacciono i bambini e le bambine vestiti con tutti i colori, che sono tutti belli e adatti, specie se arrivano direttamente dalla natura 🌱
Anche uno studio storico accademico, della dottoressa americana J. Paoletti, se ne è occupato: l'uso dei colori rosa e azzurro per distinguere l'abbigliamento di bambine e bambini prende piede in modo diffuso solo nel primo dopoguerra. A lungo i piccoli venivano vestiti semplicemente di bianco, più pratico da lavare, o in ogni caso senza attribuire un significato di genere ai colori. Poi, per un periodo, il rosa è stato più usato per i maschi, in quanto sfumatura del rosso, tinta forte e considerata più maschile. Dobbiamo anche ricordare che fino a non molto tempo fa l'uso di preparare in anticipo corredini differenziati da bimbo o da bimba non era diffuso, perché non c'era ancora la pratica che permetteva di sapere se si aspettava una femminuccia o un maschietto 😊
In ogni caso mi piacciono i bambini e le bambine vestiti con tutti i colori, che sono tutti belli e adatti, specie se arrivano direttamente dalla natura 🌱
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Un rosa particolarmente carico si ottiene con l'avocado: quello che uso io è coltivato in Sicilia e puoi trovarlo, ad esempio, sulla sciarpa ad anello |
giovedì 23 novembre 2017
Magia della scienza e della natura: tingere con le foglie di pruno
Il pruno è una pianta spettacolare in tintura. Su questo filato di lana grossa a un solo capo tinge di un caldo marrone. Sul cotone leggero dà un rosa confetto. Sul tessuto di lana fine è grigio perla da bagnato, e man mano che asciuga diviene verde salvia. Dimmi tu se non è magia della scienza e della natura questa. 🍂
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giovedì 9 marzo 2017
Ciao, piacere, Marzo! Perchè questo mese si chiama così
Ciao, piacere, Marzo! perchè questo mese si chiama così lo sanno tutti: dal nome del dio Marte. Il dio romano della guerra. Che brutta roba però! In verità i Romani arcaici associavano questa divinità anche all'agricoltura e alla fertilità dei campi, che proprio in questo periodo si risvegliano. Allora buon risveglio, alla terra e alle piante, agli animali e a noi, buon Marzo! 🌱🌸
Per te un assaggio di primavera, rosa e floreale, con uccellini liberi e festosi: è il quaderno romantico, fatto tutto a mano, dal taglio della carta, alla cucitura, alla decorazione.
Per te un assaggio di primavera, rosa e floreale, con uccellini liberi e festosi: è il quaderno romantico, fatto tutto a mano, dal taglio della carta, alla cucitura, alla decorazione.
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