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domenica 26 febbraio 2017

Elogio degli oggetti rotti



Il mio compagno mi sgrida sempre perché conservo un sacco di oggetti rotti o rovinati e riempio la casa di “roba”. Non posso farci niente, è più forte di me. Provo sempre a riparare, aggiustare e, alla peggio, a riusare.
Un innaffiatoio bucato è diventato un vaso per i fiori, un pomello da cassetti ha sostituito il manico di un coperchio che si era staccato, la teiera che ho scioccamente fatto cadere adesso è un porta bustine di tè.
Nella mia famiglia tutti riparavano, guai a buttare prima di provare ad aggiustare: mamma rammendava calze e fazzoletti, papà incollava suole e rimetteva in sesto armadietti… e tante altre piccole cose che oggi sono anche ricordi che conservo teneramente.
Perchè sono nati, specie il mio babbo che era più anziano, in un periodo in cui proprio non si poteva sprecare.

Ma si può provare a fare ancora diversamente, a fare un passettino in più. Non solo aggiustare, anche riusare.
Ho la creatività, che i miei forse non avevano, per reinventare altri usi alle cose. Ho la consapevolezza, che anni fa proprio non esisteva, del danno ambientale di trasformare oggetti in rifiuti. Un passo in più che per certi versi è un passo indietro, cioè nel passato, quando tutto questo era assolutamente normale.
Si avevano pochi oggetti, ma ben fatti. Non era vero, allora, il concetto “comprarne un altro conviene più che ripararlo” perché i prodotti industriali oggi costano pochissimo e non val la pena aggiustare quasi niente.

Ognuno può, se condivide questo pensiero, fare del suo meglio per recuperare, sia modi di vita sorpassati ma forse ancora validi, sia oggetti e materiali che hanno ancora qualcosa da dare. Sarà poco più che una goccia nel mare.. ma c’è una favola africana che aiuta a dare un senso a quella goccia:

Quella fiaba del colibrì che, durante un incendio nella foresta, mentre tutti gli animali scappano, vola verso il fuoco con una goccia d’acqua nel becco. Il colibrì viene deriso, “cosa vuoi fare con quella piccola goccia?? è inutile!!”. Ma l’uccellino continua a volare e risponde: “Io faccio la mia parte!”.


lunedì 28 aprile 2014

Do androids dream of electric sheeps?

Una collezione originale cui mi sto dedicando con grande soddisfazione: adoro dar vita agli oggetti inutilizzati e amo la tecnologia, la somma di queste passioni non può che entusiasmarmi!

Tutti questi gioielli sono realizzati con parti di computer ed altri oggetti elettronici, come schede madri, schede di rete, circuiti stampati di telecomandi eccetera.
I pezzi sono tagliati, fresati, forati e limati a mano, con spigoli arrotondati e retro rifinito.

Per ragazze geek!

Orecchini pendenti con monachelle in argento. Leggerissimi!



Orecchini pendenti con monachelle in argento e perline in metallo.



Ciondolo con catenina in argento e perlina in legno. Chiusura a moschettone in argento.



Collana in cavetto metallico con perle in legno e chips di pietre dure. Chiusura a moschettone in argento.



Collana corta rigida girocollo in argento.




Collana con catena in metallo, chiusura a moschettone in argento.



Qwerty

Su ispirazione e suggerimento di un'amica, ho creato una nuova collezione sempre all'insegna del recupero creativo: Qwerty, gioielli semplici e simpatici con tasti di vecchie tastiere per computer non più utilizzabili.
Sono disponibili molte varianti, tutte quelle dell'alfabeto e dei segni e simboli di una tastiera! Si possono scegliere e comporre le lettere preferite, in tre tonalità: nero, bianco, crema.
Anche perline e tessuti sono personalizzabili.

Anelli con base regolabile in argento




Orecchini a perno in argento. Disponibili anche a clip su richiesta.





Orecchini pendenti in argento con perline in vetro, legno, resina, metallo





Bracciale in feltro e cotone con perline in vetro, cucito a mano, chiusura con bottone automatico